D'Amico: Juve, c'è Gattuso. Se lo prende sarà un affare

Il procuratore: «Sono certo che Conte saprebbe valorizzare Giovinco. Bocchetti per la difesa è il top»
Le stazioni di Radiomercato si moltiplicano manco fosse il digitale terrestre per la tv. E così gli accostamenti, i contatti, le trattative e gli affari riempiono l’etere per raggiungere le orecchie di chi non vede l’ora di sapere con quale calciatore si rafforzerà la squadra del cuore. Al proposito, quella che ne fa battere più di tutti è la Juventus, con i suoi 14 milioni abbondanti di tifosi. Bene, in questi giorni ci sono almeno un paio di nomi eccellenti che hanno iniziato a gravitare intorno all’universo bianconero: il difensore Salvatore Bocchetti, del Rubin Kazan e l’attaccante Sebastian Giovinco, a metà tra bianconeri e Parma. Entrambi sono assistiti da Andrea D’Amico che ha accettato di fare il punto della situazione su loro due. E non solo...
Buongiorno D’Amico, venerdì Giovinco è stato chiaro sulla sua volontà per il futuro: Juve o Parma. In realtà ci sarebbero interessamenti anche dall’estero. Vero?
«Sì, confermo. Soprattutto in Russia, dove si sono fatti avanti club importanti con offerte importanti».
Eppure il ragazzo punta su bianconeri e gialloblù. Lei che consigli si sente di dargli?
«Cominciamo con una fotografia del ragazzo, che è una brava persona, educata e intelligente. Si tratta di un talento incredibile. Solitamente si dice genio e sregolatezza, ma nel suo caso bisogna dire genio e regolatezza. In questi due anni a Parma si è consacrato ad alti livelli. Adesso, finalmente, la gente non si focalizza su quanto è alto o basso ma su quanto è forte. Credo che lui debba valutare con attenzione il progetto tecnico».
L’altro giorno Del Piero ha confermato che giocherà ancora ma mai con un’altra italiana. Vale lo stesso per Gattuso, altro suo assistito? Magari dopo il colpo Pirlo, la Juve tenta il bis.
«Non ho ancora parlato con la Juve ma chi prende Gattuso posso garantire che farà un affare. Ha ritrovato una condizione fisica eccezionale e in 23 anni di carriera non mi è mai capitato di conoscere un calciatore capace di dare la grinta e la carica al gruppo che Gennaro riesce a trasmettere».