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Il Sassuolo riaggancia il Verona Padova k.o., Varese ai playoff

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view post Posted on 21/5/2012, 07:36




Serie B, 41ª giornata: gli emiliani travolgono la Reggina, balzano al 2° posto in attesa di Samp-Pescara e ipotecano il terzo. La sconfitta dei biancoscudati a Nocera promuove i lombardi agli spareggi. In coda Livorno e Ascoli scavalcano l'Empoli che oggi giocherebbe il playout contro il Vicenza
Gioca, vince e fa quasi festa il Sassuolo. Con la gara in dubbio fino a poche ore prima del via a causa del terremoto notturno con epicentro nel ferrarese, i neroverdi vanno in campo e travolgono la Reggina agganciando il Verona e momentaneamente il Pescara al secondo posto. Considerando gli scontri diretti favorevoli nei confronti degli scaligeri e l'ultimo turno a Castellammare contro una Juve Stabia demotivata, gli emiliani mettono un'ipoteca almeno sulla terza posizione, utilissima in chiave playoff. Per il resto pomeriggio senza grandi squilli nella 41ª giornata di serie B. Dopo la promozione in A del Torino e in attesa della possibile festa pescarese a Marassi, le gare delle 15 non offrono nessuna sorpresa rilevante. L'unico verdetto riguarda il Varese che, dopo il tonfo di Verona, fa festa davanti alla tv grazie alla sconfitta del Padova e si garantisce il pass per gli spareggi promozione. In coda vittorie importante di Ascoli e Livorno che scavalcano l'Empoli, che oggi giocherebbe il playout contro il Vicenza. Vediamo quantao accaduto partita per partita.
ascoli-crotone 3-2 — Gara pirotecnica: calabresi in vantaggio al 15' con il primo gol in campionato di Essabr, scuola Juve, bravo a sfruttare un errore in uscita di Guarna; i marchigiani ribaltano il risultato con Papa Waigo e Soncin già prima dell'intervallo, ma in apertura di ripresa Pettinari di testa firma il 2-2. Il Crotone gioca l'ultima mezz'ora in dieci per l'espulsione di Checcucci e viene superato a otto minuti dal termine dal colpo di testa di Papa Waigo.
brescia-livorno 1-3 — Le Rondinelle, fuori dai playoff e sfiancate dalla lunga ma improduttiva rincorsa, cedono agli amaranto che passano in vantaggio quasi subito con Belingheri (assist di Silgardi) ma si fanno riprendere da un colpo di testa di Piovaccari su cross di Daprelà. Al 26' della ripresa ci pensa Paulinho con un colpo di testa a spianare la strada al successo dei toscani che trovano anche il tris con un pallonetto di Bigazzi.
cittadella-juve stabia 0-1 — In una gara priva di motivazioni per le due rivelazioni stagionali, la spuntano le Vespe grazie a Falcinelli che realizza la sua prima rete in campionato sfruttando una verticalizzazione di Sau.
grosseto-empoli 1-1 — Il Grosseto si congeda dai propri tifosi con un pareggio nel derby con l'Empoli (1-1), che vale la salvezza aritmetica, ma non riesce a festeggiare il Centenario con una vittoria, che manca dal 21 gennaio. L'esordio sulla panchina maremmana di Francesco Statuto al posto di Guido Ugolotti ha fatto sentire i suoi effetti soprattutto nella prima frazione in cui i padroni di casa hanno creato alcune buone occasioni ed hanno costantemente creato pericoli alla porta di Dossena. Al Grosseto sono bastati dieci minuti per trovare il gol del vantaggio, grazie ad un bel colpo di testa del centrale Antei sull'angolo di Petras. L'Empoli, dopo aver sofferto la vivicità iniziale dei biancorossi, trova il pareggio alla prima occasione: Tavano anticipa la difesa sul cross dalla destra di Maccarone. Il Grosseto si vede poi negare il gol dalla traversa su un tiro di Esposito, mentre nel finale di tempo né Sforzini, né Curiale riescono a trovare la porta. Nella ripresa, dopo un miracolo di Dossena su Curiale, il match diventa equilibrato, con gli azzurri di Aglietti che guadagnano terreno e si rendono pericolosi con Stovini e Maccarone. Nell'ultimo quarto d'ora i locali ci provano con il rientrante Moretti e Sforzini, ma trovano sulla loro strada Dossena. Il numero uno azzurro all'87' esce a valanga per fermare il tiro di Alfageme e poi gli devia in angolo un gran diagonale. Al 90' l'Empoli rischia il colpo grosso: Narciso ferma con i pugni la punizione di Brugman, poi ferma di testa sulla linea il successivo tentativo di Dumitru. Al triplice fischio festeggiano i maremmani, mentre l'Empoli si vede scavalcare da Ascoli e Livorno e rischia i playout.
gubbio-albinoleffe 1-2 — Il Gubbio crolla in casa (1-2) anche contro l'AlbinoLeffe nella sfida tra retrocesse. Perde la partita e anche un bel pezzo di dignità fornendo una prestazione assolutamente non sufficiente. Ai punti la squadra di Apolloni avrebbe meritato il pareggio, vista la pressione e le occasioni create ma non concretizzate, ma gli ospiti non hanno rubato nulla e in un paio di occasioni avrebbero addirittura potuto fare il terzo gol. In vantaggio dopo 3 minuti con Guzman, la squadra umbra ha sfiorato il raddoppio sempre con Guzman (traversa) ma poi si è fatta rimontare e quindi infilare in contropiede. Alla fine tanti fischi per Ciofani e compagni che sono rientrati mestamente negli spogliatoi concludendo nel peggiore dei modi una stagione fallimentare dove la società ha commesso errori macroscopici e dove i tecnici che si sono alternati sulla panchina (Apolloni escluso) non hanno saputo incidere in maniera efficace.
nocerina-padova 3-0 — Non c'è storia al San Francesco con i veneti evidentemente rassegnati a restare fuori dai playoff. Merino protagonista assoluto: il peruviano manda in gol Catania dopo 9 minuti con un assist al bacio, poi sigla una doppietta con due gol di pregevolissima fattura, soprattutto il primo da posizione molto defilata.
sassuolo-reggina 4-1 — Missione compiuta per il Sassuolo, che batte una Reggina remissiva – nulla da chiedere alla stagione per gli amaranto, penalizzati anche da diverse assenze – e si porta a quota 77 raggiungendo il Verona. Bene gli uomini di Pea, così così gli amaranto, che hanno dato segnali di vitalità solo a sprazzi dentro un pomeriggio nel corso del quale – erano le 15,18 – anche il terremoto che ha colpito il modenese ha detto la sua, facendosi distintamente sentire, senza conseguenze, per fortuna, sulle tribune del Braglia. La Reggina perde Belardi – scontro con Adejo e Sansone – e lo stesso Adejo, espulso, nel corso della prima mezzora, ma non la buona compattezza che le permette di rintuzzare la prima fuga del Sassuolo, in vantaggio al 38’ con Bruno di testa. E’ Nicolas Viola, con una punizione capolavoro, a riprendere 2’ dopo i padroni di casa, che hanno altre occasioni importanti per tornare in vantaggio sul finire della prima frazione: Gazzola spreca a tu per tu con Zandrini, Bruno angola troppo un altro colpo di testa e ci vuole un rasoterra di Cofie, 5’ dopo l’intervallo, a riportare avanti gli uomini di Pea. La prima rete stagionale del ghanese sposta del tutto gli equilibri della gara, che i padroni di casa potrebbero chiudere già con Longhi, Missiroli e Troianiello, inserito nell’intervallo, ma devono attendere la mezzora della ripresa quando Boakye, entrato da meno di 5’, timbra il 3 a 1. Con il passare dei minuti l’inferiorità numerica condiziona sempre di più la Reggina, colpita anche da Sansone che segna il suo ventesimo gol stagionale per il 4-1 finale.
vicenza-bari 3-1 — Le notizie provenienti da Nocera e il gol di De Falco al 15' danno la carica ai biancorossi che ribaltano il risultato e restano in pole position per l'accesso ai playout. Di Giani (colpo di testa) e Paolucci (assist di Pinardi) nel primo tempo e Gavazzi nella ripresa i gol che sanciscono la superiorità dei veneti.
Verona-Varese 3-0 —Chi pensava di poter fare i calcoli senza il Verona vivrà la serata con grande delusione. L'Hellas è vivo. Nonostante il pareggio (incredibile) di Bergamo con l'AlbinoLeffe, la squadra di Mandorlini suona tre volte la campana contro il Varese nell'anticipo della 41esima giornata di serie B e depone su Pescara (raggiunto al secondo posto) Sassuolo e Torino la pressione del risultato a tutti i costi. Frutto di una gara perfetta che ha visto gli scaligeri rigenerati dalla settimana di concentrazione a cui il tecnico romagnolo li ha sottoposti.
DOMINIO — Poca cosa il Varese. Sorpreso dalla tonicità del Verona, incapace di pungere sulle fasce, evanescente in attacco dove prima Granoche e poi De Luca non sono mai riusciti a impensierire Rafael. Il Verona da parte sua ha suonato una musica perfetta. Tachtisidis (al rientro), Jorginho (miglior gara della stagione), Hallfredsson (finalmente ai suoi livelli), hanno lavorato come pazzi sia dal punto di vista della qualità sia della quantità. Unico rilievo negativo: a fronte di un gioco quasi sempre nell'area avversaria, il Verona ha capitalizzato poco, troppo poco.
i gol — E' toccato a Maietta, con una deliziosa follia sbloccare il risultato al 42'. Il difensore ha preso palla a ridosso della sua area, è partito con una delle sue discesi fulminanti e ha infilato la palla nel sette. Roba da far crollare il Bentegodi e i suoi 18.500 spettatori. E se nella ripresa ti aspetti il Varese è sempre il Verona che fa la gara. Maran tenta di cambiare qualcosa, toglie Granoche a cui il Bentegodi evidentemente non porta bene (caviglia), inserisce De Luca e poi si affida ai centimetri di Plasmati. Ma è sempre il Verona a menare le danze. Al 33' il raddoppio di Ferrari che difende un pallone, mentre Troest lo tallona da dietro e poi appena dentro l'area batte Bressan. Non è finita perché la festa dell'Hellas la completa Gomez (14° gol stagionale) che s'incunea in area e viene messo giù da Cacciatore. Rigore ed espulsione. Lo stesso Gomez va a battere il penalty insaccando il 3-0. Finisce con il Verona ancora all'attacco: Bjelanovic si mangia il poker, anche per merito di Bressan che devia in angolo con i piedi. Adesso tocca alle altre. Con l'obbligo di vincere.
Sampdoria-Pescara 1-3 —Show abruzzese davanti a Mancini: il 3-1 alla Samp vale la promozione nella massima serie che manca dal 1992-93. Blucerchiati sesti e ai playoff. Il boemo glissa sul futuro: "Qui mi trovo bene, poi vedremo". Il presidente Sebastiani blinda Verratti: "Vuole restare qui un'altra stagione"
Il Pescara ritrova la serie A dopo 19 anni. La squadra di Zeman sbanca Marassi davanti agli occhi di Roberto Mancini e con un turno di anticipo conquista la promozione (la seconda in carriera per il tecnico dopo quella con il Foggia nel 1991): gli abruzzesi mancavano dalla massima serie dal 1992-93. Due gol di Caprari e uno di Immobile piegano la Samp che ha segnato il gol della bandiera con Juan Antonio quando il match aveva già preparato i titoli di coda. Ma grazie alla sconfitta del Padova la squadra blucerchiata è comunque certa di disputare i play-off. Alla fine il pubblico di casa tributa un lungo applauso ai giocatori abruzzesi che portano in trionfo Zeman.
La cronaca — La partita si accende subito. Il merito è della squadra di Iachini che prova a sorprendere il Pescara con una partenza a razzo. Al 10' Pozzi carica il destro da fuori area, ma la sua conclusione è deviata in corner. Sugli sviluppi del calcio d'angolo, Pozzi stacca sul primo palo, ma Verratti salva sulla linea di porta. Al 17' splendida combinazione Pozzi-Munari- Pozzi che di testa non crea grattacapi ad Anania. Nel momento migliore della Sampdoria, arriva il vantaggio del Pescara in contropiede. Merito di Verratti che ribalta magistralmente l'azione e serve in profondità Caprari, implacabile a tu per tu con Romero. Al 31' il portiere blucerchiato è protagonista, suo malgrado, del raddoppio abruzzese: rinvio sbilenco sui piedi di Immobile, palo e gol. Il Pescara sente il profumo della serie A. Al 42' Insigne sfiora il tris, ma stavolta Romero fa buona guardia. Due minuti dopo i padroni di casa potrebbero riaprire il match su calcio di rigore procurato da Pozzi, ma sbagliato dallo stesso attaccante che spizzica il palo. apoteosi — Nella ripresa la Sampdoria prova il tutto per tutto e ha due ghiotte occasioni nel giro di pochi minuti, prima con Pozzi e poi con Gastaldello, che solo davanti al portiere calcia debolmente. Sul ribaltamento di fronte il Pescara va vicinissimo alla terza marcatura con Insigne che di testa esalta i riflessi di Romero. Al 15' gli ospiti calano il tris. Il gol porta la firma di Caprari che va via in slalom a Costa e Gastaldello, prima di fulminare Romero in uscita. Iachini tenta la carta Juan Antonio per Foggia ed è proprio il fantasista argentino ad accorciare le distanze al 37' sfruttando un varco in area di rigore. Ma è troppo tardi.
futuro — Troppo presto, invece, per stabilire dove allenerà Zeman la prossima stagione. "Andate sempre di fretta", scherza il tecnico con chi lo stuzzicava. "Ci mancano la biro e la carta per firmare il contratto", ha aggiunto il presidente Sebastiani. Ma l'impressione è che l'intesa si possa trovare. "Ora pensiamo a festeggiare - ha aggiunto il tecnico boemo - poi vedremo. Io qui mi trovo bene. Ci siamo tolti molte soddisfazioni con una squadra giovane". Il patron ha parlato anche di Verratti: "Lui mi ha chiesto di proseguire con il Pescara per un altro anno perché è legato alla città. Gli ho fatto una promessa"


 
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