| Dominio Juve, leggenda Del Piero Per un attimo, questa sera, qualcuno avrà temuto che la Juve non sarebbe riuscita a battere la Lazio. Perché partite del genere, in cui si domina dall’inizio alla fine, si sblocca il risultato, ma non si riesce a prendere il largo e anzi si viene raggiunti dall’unico tiro in porta degli avversari, di solito portano in dote una beffa. Questa però era una partita speciale. Perché la Juve doveva tornare in testa alla classifica e perché c’era una bella storia da raccontare. A firmarla, ancora una volta, Alessandro Del Piero. Giocando questa sera Alex avrebbe toccato quota 700 presenze in bianconero. E quando è entrato in campo, i timori sono svaniti. Perché il capitano, in certi appuntamenti, il suo segno lo lascia, sempre. E poi diciamocelo: questa sera la Juve non avrebbe meritato altro risultato se non la vittoria, perché ha impartito ancora una volta agli avversari una severa lezione di tattica, tecnica e tenacia. Conte cambia ancor prima del calcio d’inizio e manda in campo Lichsteiner al posto di De Ceglie, inizialmente annunciato tra i titolari, ma non al meglio. Niente 3-5-2 quindi, ma 4-3-3 dal primo minuto, con Pepe nel tridente d’attacco insieme a Quagliarella e Vucinic. La Juve parte fortissimo: dopo neanche cinquanta secondi colleziona già due angoli, dopo due minuti costringe Marchetti ad un’uscita kamikaze su Vucinic e dopo cinque va vicina al gol con Quagliarella che arriva all’appuntamento con il cross rasoterra di Chiellini, ma non centra la porta. Tre minuti e l’attaccante partenopeo scarica un destro velenoso dalla distanza. Il rimbalzo inganna Marchetti, che riesce però a respingere... di naso. La trama è quella delle ultime partite: i bianconeri recuperano palla senza difficoltà e sviluppano una manovra veloce, avvolgente e spesso spettacolare. Quando gli spazi si intasano pi, si prova con i tiri da fuori, come quello di Bonucci al 22’, lasciato partire dopo una bella discesa e terminato di poco alto. Sei minuti più tardi Marchetti si supera, bloccando a terra il diagonale di Pepe, liberato in area dopo una rapida combinazione Marchisio, Vidal. Non c’è il tempo di rammaricarsi, perché nell’azione successiva Pirlo e Pepe inventano un gol da antologia: il regista, circondato al limite da due avversari, scodella a centro area dove l’esterno, spalle alla porta, controlla di petto e mette in rete con una spettacolare sforbiciata. Due minuti e Vidal per poco non entra nel Guinness dei primati, sparando un destro addirittura dalla propria metà campo. Marchetti indietreggia e riesce a deviare in angolo. Poco dopo altro miracolo del portiere laziale su Quagliarella. Insomma c’è solo la Juve in campo e il raddoppio sarebbe più che meritato, a maggior ragione quando Pirlo inventa ancora una giocata delle sue per la fuga di Lichsteiner sulla destra. Il cross viene smorzato, ma Vucinic arriva comunque sul pallone e calcia a botta sicura. Marchetti è battuto, ma Diakitè riesce a respingere sulla linea. L’urlo rimane strozzato in gola anche quando il portiere laziale si allunga per mettere in angolo il velenoso destro di Vidal dal limite. Esplode invece contro le ingiustizie del calcio quando, all’ultimo minuto del primo tempo, Mauri viene pescato a centro area da Scaloni e può staccare indisturbato per siglare il gol del pareggio. L’atteggiamento della Lazio in avvio di ripresa è chiaramente indirizzato a spezzare il ritmo dei bianconeri, con perdite di tempo fin troppo ostentate. Quando il trucchetto non riesce però la Juve è sempre pericolosa: al 7’ la fiondata di Pepe trova Vucinic in area. Controllo ottimo e diagonale fuori misura di pochissimo. Pirlo cerca di sorprendere Marchetti con una punizione dalla sinistra, Marchisio prova il sinistro da fuori, Pirlo inventa per Lichsteiner, ma la posizione è irregolare e in ogni caso la conclusione ravvicinata dello svizzero era stata messa in angolo da Marchetti... I taccuini continuano ad annotare occasioni per i bianconeri, mentre la Lazio si rintana a difesa della propria area. Reja cerca di dare una scossa inserendo Hernanes per Mauri e Kozak per Rocchi, mentre Conte richiama Pepe e Vucinic e manda in campo Matri e Alessandro Del Piero. Per il capitano è la presenza numero 700 in maglia bianconera, sottolineata dall’ovazione dello Juventus Stadium. E quando ci sono da onorare gli appuntamenti con la storia, Del Piero non sbaglia, mai. Prima impegna Marchetti con un destro dal limite. Un minuto dopo, asseconda il taglio in area di Lichsteiner, ma il tocco dello svizzero prende Chiellini in contro tempo e la deviazione non riesce. Poi mette il sigillo, con la specialità della casa: una punizione dai 25 metri che si insacca nell’angolino basso alla destra di Marchetti. E’ la sua prodezza numero 288. E' il gol che fa esplodere lo stadio e che riporta la Juve in vetta. E' il suo gol numero 288. E' il gol che tiene vivo il sogno.
JUVENTUS-LAZIO 2-1
RETI: Pepe 30’ pt, Mauri 45’ pt, 37’ st Del Piero
JUVENTUS Buffon; Lichtsteiner, Barzagli, Bonucci, Chiellini; Vidal (35’ st Giaccherini), Pirlo, Marchisio; Pepe (27’ st Matri),Vucinic (27’ st Del Piero), Quagliarella. A disposizione: Storari, Caceres, De Ceglie, Borriello. Allenatore: Conte
LAZIO Marchetti; Scaloni, Diakitè, Biava, Garrido; Cana, Ledesma; Gonzalez (36’ st Brocchi), Mauri (27’ st Hernanes), Candreva; Rocchi (29’ st Kozak). A disposizione: Bizzarri, Zauri, Brocchi, Matuzalem, Alfaro. Allenatore: Reja
ARBITRO: Damato ASSISTENTI: Stefani, Faverani QUARTO UFFICIALE: Orsato
AMMONITI: 12’ pt Diakitè, 34’ pt Biava, 2’ st Lichsteiner, 4’ st Chiellini, 9’ st Mauri, 11’ st Quagliarella, 35’ st Kozak, 36’ st Ledesma, 48’ st Kozak
ESPULSI: 48’ st Kozak
|