| Spettacolo Juve, leggenda Del Piero Quando una squadra ha un’identità solida, poco importa che giochi in coppa o in campionato. Ancor meno conta chi scende in campo: se lo spartito è conosciuto e condiviso, la musica sarà comunque soave, chiunque la interpreti. E così gli orchestrali bianconeri suonano la Roma con il consueto ritmo, nonostante i cambi operati dal maestro Conte rispetto al recente concerto di Bergamo.
Il più evidente riguarda il modulo, un 3-5-2 con Estigarribia e Lichtsteiner larghi sulle fasce all’altezza del trio di centrocampo, composto da Marrone, Pirlo e Giaccherini. Il più eclatante è il lancio di Borriello dal primo minuto, proprio contro il suo recente passato. Al suo fianco, immenso, capitan Del Piero, fresco di Oscar alla carriera.
Un Oscar, a dire il vero, lo meriterebbe anche Emanuele Giaccherini, per lo straordinario momento di forma che sta attraversando. L’ex cesenate, dopo aver punti l’Atalanta sabato, si ripete dopo appena sei minuti di gara anche contro la Roma. Un filtrante rasoterra di Barzagli taglia in due il campo e trova il pronto scatto del centrocampista che entra in area, supera Stekelenburg con un preciso diagonale e si prende il primo coro personalizzato dello Juventus Stadium.
Il gol a freddo e la partenza al fulmicotone dei bianconeri, aggressivi fin dai primi secondi, stordiscono la Roma, che rischiano subito di farsi sorprendere con un’azione analoga a quella della prima rete, ma il signor Maggiani ferma Estigarribia, solo in area, per un fuorigioco quantomeno dubbio.
La reazione giallorossa produce un’uscita bassa di Storari per anticipare Bojan e un colpo di testa alto di Kjaer, ma la manovra della Juve appare decisamente più incisiva. La velocità di alcuni scambi non è solo efficace, ma anche spettacolare. Prova ne sia il triangolo tra Marrone e Del Piero che manda al tiro il capitano al 21’, con la conclusione che si perde di poco sul fondo.
Alex è in palla e si vede: pressa, gioca di prima, cerca continuamente il dialogo con i compagni... Si capisce che gli manca il gol. Gli manca terribilmente, perché qui, allo Juventus Stadium non ha ancora segnato. La Coppa Italia però è da sempre benevola con lui e i suoi record. In Coppa Italia, sei anni fa, contro la Fiorentina, era diventato il miglior marcatore della storia bianconera, superando Boniperti con una tripletta. E in Coppa Italia, questa sera, diventa il primo e unico giocatore della Juventus ad aver segnato in tutti gli stadi in cui la Signora ha giocato, dal dopoguerra in avanti. Per stabilire un primato del genere però ci vuole un gol speciale. Un gol “alla Del Piero”. Al 30’ Alex temporeggia al limite, indeciso se cercare lo scambio con Borriello, che però è in fuorigioco. Poi vede un varco. Uno spiraglio tra le maglie bianche degli avversari che incornicia giusto il “sette” della porta. E allora eccolo, il suo tiro a giro, che parte potente e si insacca nell’angolino alto alla sinistra di Stekelenburg che può solo guardare. Potesse, forse applaudirebbe anche. L’applauso parte comunque ed è quello dei 40.000 dello Juventus Stadium che accompagnano con il loro boato la corsa del capitano, pazzo di gioia per l’ennesima prodezza.
Sul 2-0 la gara è più che mai in discesa e, per quanto la Roma provi a farsi più intraprendente in nel secondo tempo, quando la Juve affonda, specie sulla sinistra con Estigarribia, si ha sempre la sensazione del pericolo imminente.
Il destro di Gago e il colpo di testa di Borini, mandato in campo al posto di Bojan, entrambi fuori dallo specchio della porta, sono quanto l’attacco giallorosso riesce a produrre nei primi venti minuti della ripresa. Lamela, sistematicamente annullato dalla difesa bianconera, si sfoga su Chiellini a palla lontana e finisce anzitempo negli spogliatoi lasciando, al 23’, i compagni in dieci. Totti prova ad imitarlo poco dopo intervenendo in ritardo su Bonucci, ma il cartellino è solo giallo e tocca quindi a Luis Enrique interrompere la sua partita, sostituendolo con Pernotta. Intanto Conte, che aveva già richiamato Borriello, positivo alla sua prima da titolare, mandando in campo Matri, al 32’ regala a Del Piero la doverosa standing ovation. Al suo posto ecco Quagliarella, con tanto di maschera protettiva. neanche un minuto e Fabio potrebbe gridare al gol, ma la sua deviazione sotto misura, su perfetto assist di Matri, si stampa sulla traversa.
Il finale è da accademia, come quando la Juve si concede un lungo possesso palla, sottolineato dagli olé del pubblico, fino al lancio millimetrico di Pirlo per Quagliarella che manda al tiro Estigarriba. Il pallone termina a lato, ma l’azione è spettacolo puro. I bianconeri sembrano addirittura non voler infierire, quando Matri non trasforma le due occasioni avute negli ultimi minuti, ma il 3-0 arriva ugualmente, con Kjaer che proprio per anticipare il bomber, devia nella propria porta il cross basso di Quagliarella.
Il successo è un inno alla Juve che non solo gioca un calcio aggressivo e spettacolare, ma riesce a farlo con tutti i suoi interpreti. Anche chi ha avuto meno occasioni finora, come Giaccherini o Estigarribia, è ormai perfettamente integrato nei meccanismi. E questa, per Conte, è una notizia bella quanto il passaggio del turno.
JUVENTUS-ROMA 3-0
RETI: Giaccherini 6’ pt, Del Piero 30’ pt, aut. Kjaer 45’ st
JUVENTUS Storari; Bonucci, Barzagli, Chiellini; Lichtsteiner, Marrone, Pirlo, Giaccherini (43’ st Krasic), Estigarribia; Borriello (18’ st Matri), Del Piero. A disposizione: Manninger, De Ceglie, Pazienza, Vidal. Allenatore: Conte
ROMA Stekelenburg; Taddei, Heinze, Kjaer, Josè Angel; Simplicio (22’ st Greco), Gago, Pjanic; Totti (27’ st Perrotta); Bojan (13’ st Borini), Lamela. A disposizione: Lobont, Rosi, Juan, Viviani. Allenatore: Luis Enrique.
ARBITRO: Banti
ASSISTENTI: Tonolini, Maggiani
QUARTO UFFICIALE: Bergonzi
AMMONITI: 9’ pt Estigarribia, 39’ pt Pjanic, 21’ st Simplicio, 27’ st Totti, 44’ st Krasic
ESPULSI: 23’ st Lamela
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