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Storico Apoel: è agli ottavi Avanti pure Arsenal e Bayer

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<Jocker>
view post Posted on 24/11/2011, 09:45




Per la prima volta una squadra cipriota fra le migliori sedici d'Europa. Lo Zenit di Spalletti non riesce a perforare il bunker di Nicosia e manca la qualificazione. Londinesi ok col Dortmund, il Bayer inguaia il Chelsea
Si è deciso tanto in questa serata di Champions. Ecco come sono andate le altre partite degli altri gironi.
GRUPPO E
Valencia-Genk 7-0 — Al Mestalla è Valencia-show. Il Genk può solo aggrapparsi a un presunto rigore non concesso dopo 6’ (fallo di Victor Ruiz su Buffel) ma per il resto deve inchinarsi alla netta superiorità dei padroni di casa. Che in 45’ collezionano una palla gol dopo l’altra, frutti di una squadra compatta che corre, impone il suo gioco, attacca. E segna. Il primo gol nasce da un calcio d'angolo, sul cui proseguimento dell’azione Tino Costa crossa in area: bravo Jonas a staccare di testa per l'1-0. Tempo tre minuti e arriva il raddoppio di Soldado servito a meraviglia da un taglio perfetto di Jonas: dribbling in area piccola su Hyland e 2-0. Cala un po’ il ritmo della gara, ma non le occasioni degli spagnoli di fronte a un Genk davvero molle: azioni corali di Jonas, Feghouli e Costa (che ci prova due volte, da fuori area e su punizione, sempre pronto il portiere Koteles), Pablo Hernandez pericoloso, Jonas in formissima: al 24’ è ancora Koteles a metterci i guanti su un suo destro dal limite dell’area. La reazione degli ospiti, che si affacciano nella metà campo avversaria solo dalla mezz’ora in poi con Camus (para Alves) e Vanden Borre (a lato) è troppo timida e il Valencia dilaga con il duo Jonas-Soldado che funziona a meraviglia: al 36’ lancio del brasiliano, Soldado in velocità brucia la difesa del Genk e scarica di destro il 3-0. Di nuovo, bastano tre minuti per un altro gol, protagonista ancora Soldado: servito da Pablo Hernandez dopo una bella iniziativa di Feghouli, lo spagnolo firma la sua personale tripletta e il 4-0 con cui si chiude il primo tempo. Ma la ripresa non cambia, in scena lo stesso copione e gli attori sempre loro, gli uomini di Emery. Prima Parejo, poi Soldado (che partita la sua, meritatissima l’ovazione del Mestalla quando uscirà) poi le botte di Pablo Hernandez e Piatti. Koteles tra i pali fa i miracoli, ma al 23’ non può nulla contro Pablo Hernandez che riceve palla da Soldado, prende la mira e a giro mette nell'angolino lontano. Aduriz mette la firma sul 6-0, ma è Tino Costa ad affondare del tutto il Genk, sfruttando sotto porta la respinta di Koteles sul tiro di Jonas. Il sipario, sul 7-0, finalmente si chiude.
BAYER LEVERKUSEN-CHELSEA 2-1 — Un finale thrilling consegna al Bayer Leverkusen la certezza della qualificazione agli ottavi e inguaia ancor di più un Chelsea in crisi nera che rischia per la prima volta in 9 anni di non passare la fase a gironi. Villas Boas sempre più a rischio dovrà (se sarà ancora sulla panchina dei Blues) battere il Valencia all’ultima giornata. Non c’è altra strada. Un Chelsea fin troppo timoroso e imballato si presenta al BayArena con la doppia sorpresa di Cole in tribuna e Drogba per la prima volta titolare in questa Champions (siamo sicuri che l’ivoriano andrà via a gennaio?). Il gol della vittoria arriva su angolo al 90’, con la testa di Friedrich che beffa Cech. Fino ad allora il Bayer aveva meritato di più: padrone del campo ma portando a casa solo una traversa di Ballack, ex di lusso alla centesima partita europea. Il Chelsea è durato 20 minuti: gli ultimi 10 del primo tempo, con Sturridge e Drogba che fanno impazzire la difesa dei padroni di casa e l’ivoriano che grazia Leno, e i primi 10 della ripresa, col gol di Drogba al 3’: Sturridge trova in area l’ivoriano che si mangia Friedrich e insacca. Poi però è solo Bayer, che rischia in contropiede (con fallo dubbio in area di Bender su Drogba non fischiato dall’arbitro Kassai), ma attacca con ben 4 punte inserite da Dutt e prima deve maledire un super Cech due volte su Ballack, poi pareggia grazie a un erroraccio della difesa dei blues, che lasciano libero a sinistra Sam: cross in area e testa vincente di Derdiyok: 1-1. Infine l’assalto finale: la testa di Friedrich chiude la pratica.
GRUPPO F
arsenal-borussia dortmund 2-1 — L’Arsenal vince 2-0 con una doppietta del solito Van Persie e si qualifica per gli ottavi di Champions come prima del girone F. Il Borussia Dortmund “ringrazia” l’Olympiacos che vincendo a Marsiglia tiene comunque accesa una flebilissima fiammella di speranza per i tedeschi. Certo i gialloneri nell’ultima giornata dovranno battere il Marsiglia con 4 gol di scarto e sperare che i greci non battano in casa l’Arsenal già qualificato: praticamente deve sperare in una specie di doppio miracolo. Il primo tempo è stato giocato un po’ sottotono soprattutto dall’Arsenal, pochissime le emozioni da registrare. Poi è salito in cattedra l’uomo del match, come detto il solito Robbie Van Persie, autore di una doppietta nel secondo tempo inaugurata proprio quando il Borussia pareva farsi più pericoloso. Era solo il 4’ minuto e da quel momento tutto è stato facile per i londinesi che hanno agito in contropiede. Da cineteca in particolare il dribbling di Song che ha saltato tre difensori del Dortmund e servito poi il suo capitano per un il colpo di testa vincente. Il raddoppio di Van Persie che ha chiuso la partita prima del gol di Kagawa nel recupero è arrivato al 41’.
marsiglia-olympiacos 0-1 — Ha vinto la squadra che ci ha creduto di più. L’Olympiacos ha trovato lo spunto giusto nel finale, al 38’, con due nuovi entrati. Azione innescata da Yeste e conclusa da un destro fulminante di Fetfatzidis. Con questa rete i greci riaprono i giochi nel gruppo F e sono a un solo punto dal Marsiglia, che nell’ultima giornata farà visita al Borussia. Sconfitta meritata per la squadra di Deschamps, tenuta a galla nel primo tempo dalle parate di Mandanda e pericolosa solo con un paio di colpi di testa di Diarra e con un pallonetto di Lucho Gonzalez nel finale. Le ripartenze dei greci e la velocità di Mirallas mettono in seria difficoltà il Marsiglia, lento a centrocampo, spento sugli esterni e poco incisivo con Remy e i fratelli Ayew in attacco. I ritmi bassi della prima frazione non divertono certo il caldo pubblico francese. A rompere la monotonia un paio di conclusioni di Diarra: la prima inoffensiva dal limite, la seconda di testa su angolo molto più pericolosa perché il difensore salta da solo nell’area greca. Più incisiva l’azione in contropiede degli ospiti: spesso la squadra di Valverde sbaglia l’ultimo passaggio, ma quando accelera, nel finale del tempo, fa paura non poco alla difesa di Deschamps, infilata in velocità. Mandanda diventa protagonista al 36’ e al 39’. L’estremo transalpino neutralizza nella stessa azione una volata di Mirallas, partito da centrocampo, e la seconda conclusione di Holebas resa insidiosa da una deviazione. Spendido il riflesso del portiere che si ripete dopo tre minuti, volando sulla sua sinistra per respingere un tiro dal limite di Maniatis. E ancora Mirallas non riesce a “impallinare” il portiere della Nazionale francese nella ripresa, nonostante si presenti da solo davanti al portiere. Fino a quando la doccia gelata del gol di Fetfatzidis non costringe l’Olympique a giocarsi la qualificazione nell’ultima giornata a Dortmund. Se i francesi non vincono, i greci sono pronti ad approfittarne visto che se la vedranno in casa con l’Arsenal, già primo nel gruppo.
GRUPPO G
Shakhtar Donetsk-Porto 0-2 — Con l’Apoel già qualificato agli ottavi di finale e lo Zenit secondo nel girone G con 8 punti, quella fra Shakhtar Donetsk e Porto doveva essere una partita decisiva per proseguire il cammino in Champions League. Se l’aggiudica il Porto, che dopo un primo tempo deludente fa tutto nella ripresa, vincendo per 2-0. Fin da subito la gara è bella e viva. Partono benissimo gli ucraini, subito pericolosi in attacco con Luiz Adriano, che al 19° colpisce un palo clamoroso, con Helton praticamente battuto. Risponde il Porto con Djalma e il solito Hulk, che però non riescono mai a concretizzare le numerose occasioni create in attacco. Il primo tempo è, dunque, nel segno dello Shakhtar, che domina con il suo possesso palla senza però sbloccare il risultato. Nella ripresa il Porto sembra svegliarsi, nonostante le incursioni degli ucraini, che fino alla fine cercano disperatamente i tre punti. Ma sono i portoghesi a passare in vantaggio, prima con Hulk, al 36' del secondo tempo, e poi grazie all’autorete di Rat al 90°, causata ancora una volta da un’azione del brasiliano. Per Lo Shakhtar, fermo a 2 punti, il cammino in Europa finisce qui. Il Porto raggiunge, invece, quota sette punti, a una lunghezza dallo Zenit. Che andrà proprio in Portogallo il 6 dicembre per giocarsi tutto contro la formazione di Vitor Pereira.
zenit-apoel nicosia 0-0 — Ventitre tiri in porta contro uno. Ma a Cipro se ne fregano, e fanno bene: l'Apoel Nicosia con una gara tutta difensiva a san Pietroburgo porta a casa il punto che vale una storica qualificazione agli ottavi di Champions. Mai una squadra cipriota era arrivata fra le prime sedici, ce la fa quella del serbo Jovanovic, che difende fino alla stremo la porta di Pardo (decisivo in un paio di occasioni, gran parata su Danny) dagli attacchi dello Zenit. Finisce 0-0, l'Apoel, partito dal secondo preliminare corona un girone in cui ha sorpreso tutti: costringerà con ogni probabilità Porto e Zenit a giocarsi l'altro biglietto per gli ottavi nella sfida diretta del Dragao. Gara brutta, con i ciprioti rintanati nella propria metà campo e i russi di Spalletti senza ritmo e senza idee: Poche occasioni nel primo tempo, qualcosa di più solo nel secondo grazie alle iniziative di Danny e a qualche mischia in area (la difesa libera sulla linea sul tocco di Bukharov). Nel finale Spalletti, che vincendo avrebbe ottenuto la qualificazione, si infuria per due presunti rigori, ma nessuno dei due pare netto. Lo Zenit non passa, e si beccherà anche una bella multa dalla Uefa. A lungo, infatti, protagonisti della gara sono i fumogeni. In due occasioni l'arbitro tedesco Brych è costretto a fermare la gara perché in campo non si vede più nulla. Nel primo tempo fa attendere le squadre un paio di minuti sul campo, nella ripresa quando i tifosi dello Zenit tornano a scatenarsi, richiama le squadre negli spogliatoi e sospende la partita. Si riprenderà dopo 10', con lo stesso Spalletti che va sotto la curva a chiedere di smetterla. Verrà ascoltato, ma non arriverà il gol.
GRUPPO H
bate borisov-viktoria plzen 0-1 — Un gollettino e il Plzen è quasi in Europa League. Sarà difficile, infatti, che il Bate vada a vincere a Barcellona nell'ultima giornata del girone. Lo "spareggio" per il terzo posto premia i cechi, che in tutta sincerità hanno dimostrato di essere superiori ai bielorussi. Decide, dicevamo, una zampata di Bakos, centravanti del Viktoria che fa forte anche in campionato (8 gol). Bella azione del folletto Petrzela, a destra, e cross facile per l'attaccante: da due passi, destro nell'angolino. Il Bate non fa molto per reagire: il brasiliano Bressan, a segno contro il Milan due settimane fa, prima del vantaggio ospite si divora un paio di contropiedi invitanti e spreca il lavoro dei compagni. Dopo il gol di Bakos l'unico pericolo lo crea Bordachev, con un cross sbagliato che finisce sulla traversa. La pioggia di inizio partita nel finale si trasforma nella nebbia che avvolge il Bate. In Europa League, salvo cataclismi, ci va il Viktoria Plzen.
 
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