Calciopoli, Moggi: "Sentenza già scritta"

Calciopoli, Moggi: "Sentenza già scritta"
"Fatiche inutili in tre anni di dibattimento, ma combatterò ancora"

Calciopoli, Moggi condannato- Dopo la dura condanna del tribunale di Napoli per Calciopoli, Moggi non si arrende. "Questa era una sentenza già scritta, che non ha tenuto conto di tre anni di dibattimento, quindi sono state inutili le nostre fatiche - ha detto l'ex direttore generale della Juventus -. Ma è il primo round e il secondo sarà l'Appello e lì vedremo quello che potrà succedere". "Io combatto ancora", ha poi aggiunto.
"Umanamente mi sento bene devo continuare a combattere - ha spiegato Moggi -. Dio mi darà la forza, cercherò di dimostrare il contrario di quello che è stato fatto". "Sono deluso da tutto: la giustizia sportiva ha fatto un processo con 20 telefonate senza tenere conto delle altre, e da quella ordinaria mi aspettavo che fosse uguale per tutti - ha poi attaccato -. La sentenza era già scritta, non ha tenuto conto di tre anni di dibattimento. Mi adopererò per l'appello, sono fiducioso, non potrebbe essere altrimenti". "Hanno fatto il loro ingresso i testimoni dell'accusa e noi abbiamo rinunciato ai nostri perché ci avevano difeso già loro", ha precisato ancora.


Poi l'ex dg della Juve è entrato nache nei dettagli. "So soltanto che contro il Chievo o l'Udinese non giocava Moggi ma la Juventus, io ero il direttore generale della Juventus e le schede le comprava la Juventus e non io - ha spiegato -. Poi alcune schede sono state eliminate e Angelo Fabiani è stato assolto"