Moggi, mazzata alle accuse.

Altra telefonata della difesaMentre l'Alta Corte decide sulla radiazione dell'ex dg della Juve, Mazzini e Giraudo (si tratta di materia delicata e scivolosa), spunta un'altra intercettazione che smonta il reato associativo
I quattro giudici dell’Alta Corte presso il Coni sono ancora in camera di consiglio: la questione delle radiazioni di Luciano Moggi, di Antonio Giraudo e Innocenzo Mazzini è materia complicata e scivolosa. In diritto e non solo: l’eco delle schermaglie dell’udienza del 13 ottobre non s’è ancora spento. E la telefonata qui pubblicata può far capire quanto poco attuali siano le sentenze del 2006.

LE ISTRUZIONI - Chieppa, Pardolesi, Lo Turco e De Roberto stanno discutendo da giorni e le posizioni sarebbero variegate. Il tutto mentre sta per tornare in scena il processo di Napoli, ormai alle battute finali: martedì in aula la difesa di Bergamo, la Fazi e Fabiani, poi a chiudere la teoria di arringhe difensive, Paolo Trofino per Moggi. Lavorerà per smontare la tesi dell’associazione per delinquere, il legale napoletano. Potrà farlo con un’altra freccia al suo arco. Già la telefonata tra Bergamo e Rodomonti, prima del famoso Inter-Juve introdotto dalla richiesta di Carraro («per carità non si sbagli a favore della Juve»), dalla richiesta di Facchetti a Mazzei di creare un sorteggio ad hoc per avere Collina, aveva ribaltato il teorema: il designatore, presuntamente associato a Moggi per il fine “esclusivo” di favorire la Juve nel campionato 2004-2005, istruisce Rodomonti che torna ad arbitrare la Juve dopo tre anni, ma nelle istruzioni pregara la raccomandazione è che - nel dubbio - si favorisca la squadra che è dietro in classifica di 15 punti. E la classifica in quel novembre 2004 vedeva la Juve in vetta e in lotta per lo scudetto contro il Milan, con l’Inter dei troppi pareggi già fuori dalla lotta scudetto da mesi. «Se hai un dubbio, pensa più a chi è dietro piuttosto a chi è davanti, dammi retta».