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| Comincia il mese delle sentenze (quasi) definitive per la magmatica materia di Calciopoli
Comincia il mese delle sentenze (quasi) definitive per la magmatica materia di Calciopoli. Oggi pomeriggio davanti all’Alta Corte presso il Coni e al suo presidente Roberto Chieppa sfilano le vite sportive di Luciano Moggi, Innocenzo Mazzini e Antonio Giraudo: si ribellano con tutta la forza giuridica possibile alla radiazione ad hoc sentenziata dalla Figc con le sue Disciplinare e Corte di Giustizia grazie alla norma numero 143/a con cui la federazione ha attualizzato solo la sua volontà di radiare questi tre soggetti, visto che Preziosi e altri tesserati non hanno avuto lo stesso doppio grado di giudizio. Con Chieppa a decidere gli altri togati della massima sede giurisdizionale dello sport -Luciani, De Roberto(il presidente del Tnas), Lo Turco e quel professor Pardolesi che nel 2006 scrisse il parere sullo scudetto (si asterrà?) -, di fronte la Figc a resistere e i legali ad attaccare. Ci diceva ieri l’avvocato Flavia Tortorella,legale di Mazzini: «Ci aspettiamo serenità di giudizio, sostanzialmente un primo vero giudizio».
GIOCHI PREZIOSI - Moltissima la carne al fuoco dei tre distinti procedimenti (slitta il Brescia: voleva il deferimento diPalazziperché aveva portato avanti l’indagine bis nonostante la prescrizione). Nelle memorie scambiate i legali di Moggi e Federazione hanno duellato tutta l’estate sul caso Preziosi e quello diSabatini,radiato poi perdonato perché l’ergastolo sportivo gli è stato inflitto dopo 3 anni. E qui la maledizione a divinis è arrivata dopo 5 anni.
FUORI LE CARTE - Nel gioco delle eccezioni la richiesta dei legali di Moggi e Mazzini (entrambi presenti, mentre Giraudo è all’estero): dove sono finiti i documenti sulla radiazione di Preziosi? Dopo numerose istanze, nessuna risposta e allora si chiederà all’Alta Corte di intimare la produzione del carteggio. La dis-par condicio è uno dei temi di fondo: tra l’altro la lunghissima attesa ha tolto ai tre radiati la possibilità data a tutti gli altri preclusi di chiedere la grazia. Poi c’è l’aspetto internazionale delle vicenda: la radiazione vale anche fuori confine? Interessante quesito perché l’approdo alla Corte Europea dei diritti dell’Uomo, dopo Tar e tribunali vari, è quel che si traguarda all’orizzonte.
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