| Mondiali: si assegnano le edizioni 2018 e 2022
Alle 16 il verdetto a Zurigo: favorite Spagna-Portogallo, Inghilterra e Stati Uniti
Dopo le polemiche e le accuse, è il grande giorno dei Mondiali di calcio: la Fifa assegna a Zurigo le edizioni 2018 e 2022. In barba al calendario maya, che afferma che il mondo finirà nel 2012, il calcio mondiale va ben oltre e oggi si saprà dove verranno disputati i mondiali del 2018 e del 2022. Dopo quelli del 2010 in Sudafrica, vinti dalla Spagna, e i prossimi del 2014 che si svolgeranno in Brasile, si può già affermare che l'edizione 2018 si giocherà in Europa mentre quella del 2022 verrà disputata nel 'resto del mondo'.
Le candidate per il 2018 sono: Spagna-Portogallo, che possono contare sulla passione latina per il calcio, gli stadi e la posizione geografica favorevole al turismo; l'Inghilterra, che vanta stadi all'avanguardia, è il paese del campionato di club più seguito, la Premier League, e grandi sponsor alle spalle; la Russia, un paese sempre più aperto al mercato occidentale e con un movimento calcistico in crescita ma con lo svantaggio di essere un paese enorme con difficoltà nei trasporti e con diversi fusi orari; Olanda-Belgio, che si ripropongono dopo gli Europei del 2000, e possono vantare distanze ideali tra gli stadi e infrastrutture di primo livello. Spagna e Portogallo sembrano le favorite ma le candidature congiunte non piacciono particolarmente alla Fifa quindi Inghilterra e Russia non sembrano tagliate fuori del tutto.
Per il 2022 le candidate sono: gli Stati Uniti, che tornano dopo la rassegna del 1994 e possono disporre di impianti di primo livello e il mercato più florido del mondo; il Qatar, che ha un forte appoggio dal governo e dalle televisioni, è uno dei paesi mediorientali più in crescita ma non ha tradizione, lo spazio è ridotto e le alte temperature non aiutano; l'Australia, può contare sulla passione, sugli impianti, sul turismo e soprattutto sulla possibilità del primo Mondiale in Oceania, nonostante un fuso orario sfavorevole per i paesi europei; il Giappone e la Corea del Sud, questa volta corrono separate, possono mettere sul piatto stadi nuovi, infrastrutture moderne e grandi progetti, ma pagano la recente organizzazione della rassegna 2002 e inoltre c'è da tener conto della crisi politica tra le due Coree. Gli Usa, per cui sono scesi in campo Bill Clinton e il presidente Obama, sembrano favoriti, ma il Qatar può essere la pazza idea di Blatter e l'Australia una sorpresa: tagliate fuori le due asiatiche.
Alle 16 si sapranno i verdetti. Votano 22 membri su 24 dell'esecutivo Fifa, tra i quali Bletter, Platini, Grondona e Beckenbauer; 2 sono stati esclusi per sospetta corruzione. Per l'assegnazione serve la maggioranza assoluta, 12 voti, altrimenti si procede con votazioni successive per escludere ogni volta le candidature con meno preferenze. In caso di parità nel ballottaggio finale tra le ultime due candidate, deciderà il presidente Fifa Sepp Blatter.
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