ALMANACCO, Il passato e' oggi

Il passato e' oggi: il Milan vince la Champions
Ad Atene i rossoneri travolgono 4-0 il Barcellona di Cruijff e conquistano la 5.a Coppa dei Campioni

Il 18 maggio 1994 si gioca ad Atene la finale di Coppa dei Campioni tra il Milan di Fabio Capello e il Barcellona. Gli spagnoli schierano una formazione prevalentemente offensiva che prevede oltre alle punte Romario e Stoichkov una mediana imbottita da centrocampisti avanzati quali Sergi, Amor, Nadal e Beguiristain. Questa e' principalmente la filosofia del tecnico Cruijff, profeta del calcio totale sfoggiato da giocatore negli anni '70 con l'Ajax e la nazionale olandese. Questa tattica risulta inefficace contro uno stratega quale Fabio Capello, maestro nell'impostare le sue squadre solide in difesa, abili nel possesso palla e veloci nelle ripartenze degli attaccanti. Nella fattispecie il Milan riesce benissimo in questo essendosi presentato a questa finale con i vari Massaro, Savicevic, Boban e Donadoni in perfetta forma. Il risultato di 4-0 rispecchia perfettamente le forze ed il gioco espresso in campo.

Il Milan con questo successo realizza il 'double', centrando scudetto e Coppa Campioni nella stessa stagione: la Milano calcistica e' la prima citta' a vincere due coppe europee nello stesso anno, grazie alla Coppa Uefa vinta dall'Inter.

Il passato e' oggi: il Milan crolla a Verona
I rossoneri superati nell'ultimo turno dalla Juventus

20 maggio 1973. Si gioca l'ultimo turno del campionato di serie A. Il Milan, reduce dal trionfo in Coppa Coppe, era a un passo dallo scudetto. I rossoneri dovevano sfidare il Verona mentre Juventus e Lazio, distaccate di un punto, erano impegnate rispettivamente con la Roma e il Napoli. La Lazio perse 1-0 a Napoli e tutto faceva presagire ad una domenica tranquilla per Rivera e compagni. Sembrava una pura formalità ed invece il Milan venne sconfitto per 5-3 e la Juve, vincendo con i giallorossi per 2-1, conquistò il tricolore. Dopo il vantaggio romanista di Spadoni, Altafini prima pareggiò i conti, poi Cuccureddu a sei minuti dalla fine, segnò il gol del sorpasso dei bianconeri.

A Verona il Milan, dopo aver chiuso il primo tempo sotto di tre gol, cercò di reagire ma a nulla valsero le marcature di Rosato, Sabadini e Bigon. La stanchezza e la sfortuna fecero perdere alla squadra di Rocco uno scudetto che oramai sembrava già assegnato.

Il passato e' oggi: Olimpiadi di Parigi
Seconda edizione in un clima del tutto particolare

Il 20 maggio 1900 a Parigi ha inizio la seconda edizione delle Olimpiadi. A rappresentare le 26 nazioni in gara si sfidano 1225 atleti e per la prima volta vi partecipano anche le donne, 19 in tutto. Le condizioni organizzative alquanto precarie in cui si svolsero i Giochi fecero slittare la conclusione delle gare al 28 ottobre, a piu' di 5 mesi dall'inaugurazione. Per le gare delle 16 discipline in programma si trovarono dei campi di fortuna mentre per le gare di nuoto venne addirittura utilizzata la Senna.

Il bilancio conclusivo delle Olimpiadi decretò la Francia come nazione regina con 87 medaglie di cui 24 d'oro. Partecipo' anche l'Italia che ottenne un bottino di sole tre medaglie: 1 oro e 1 argento conquistate nell'equitazione dal conte Giangiorgio Trissino e 1 oro di Antonio Conte nella scherma.

Il passato e' oggi: Juve campione d'Europa
La Juventus, dopo l'1-1 dei tempi supplementari, riesce a vincere la Coppa dei Campioni battendo l'Ajax per 5-3 ai rigori

Il 22 maggio 1996 i bianconeri battono in finale l'Ajax complice due rigori parati da Peruzzi. Gli olandesi, campioni in carica, si trovano sotto di una rete gia' al 12' del primo tempo quando Ravanelli, sfruttando un errore della difesa riesce ad andare in gol.
Nonostante la superiorita' in campo dei bianconeri, l'Ajax riesce a raggiungere il pareggio con Litmanen al 41' del primo tempo.

Nella ripresa la squadra di Lippi e' sempre in avanti ma spreca molto; nonostante la grinta di Deschamps, migliore in campo, e dei suoi compagni e' necessario giocare i tempi supplementari e, rimasto invariato il risultato, i rigori. Si rivelano determinanti le due parate di Peruzzi su tiri di Davids e Silooy. Quando Jugovic realizza dal dischetto il 5-3 si scatena finalmente la meritata festa bianconera.

Il passato e' oggi: Fragomeni d'oro a Minsk
Il 24 maggio 1998 il pugile italiano trionfa nella categioria pesi massimi agli Europei dilettanti

Fragomeni trionfa nei campionati europei dilettanti. Il 24 maggio 1998 a Minsk, Giacobbe Fragomeni conquista la medaglia d'oro dei pesi massimi agli Europei dilettanti. In Biellorussia, il pugile azzurro batte ai punti, in un match disputato sulla distanza di cinque riprese (di 2' ciascuna), il padrone di casa Sergei Dychkot, idolo locale. Dopo un inizio leggermente i favore del bielorusso, Fragomeni esce alla distanza recuperando lo svantaggio e piazzando poi i colpi decisivi per la vittoria nelle ultime due riprese.

L'ultimo titolo continentale azzurro nei massimi era quello conquistato da Baruzzi nel lontano 1967 a Roma. Nonostante il pubblico avverso, Fragomeni rimane calmo anche se in svantaggio nelle prime tre riprese. Negli ultimi due round, il coraggio e la maggiore freschezza atletica portano il pugile di Milano alla vittoria; il capolavoro lo realizza nella quarta ripresa, quando riusce a raggiungere la parita', sul punteggio di 8-8. Tonificato dal recupero, l' azzurro domina la quinta ed ultima ripresa, chiudendo sul 12-9. Giacobbe Fragomeni, allora ventottenne, sigla cosi' la prima grande affermazione in carriera.

Il passato e' oggi: Zelezny nella storia
Il ceco lancia il giavelletto a 98.48 metri, avvicinando un traguardo prima impensabile

25 maggio 1996 . A Jena (Germania), Jan Zelezny con una straordinaria bordata di 98.48 migliora di quasi tre metri il precedente primato del giavellotto che lui stesso deteneva, con il 95.66 stabilito il 29 agosto 1993 a Sheffield.

Un record che il lanciatore, nato il 16.6.1966 a Mlada Boreslav, sentiva nelle braccia, visto che ha chiesto conferma prima della gara del premio di 10.000 marchi (circa 10 milioni di lire) messo in palio dagli organizzatori per il record. E dopo l'impresa realizzata al terzo lancio ha ammesso: 'Sapevo che il primato stava arrivando, ora voglio i 100 metri'.

La cronologia mondiale del nuovo giavellotto:

98.48 Jan Zelezny (CEC)
95.66 Jan Zelezny (CEC)
95.54 Jan Zelezny (CEC)
91.46 Steve Backley (GB)
90.98 Steve Backley (GB)
89.58 Steve Backley (GB)
89.10 Patrick Boden (SVV)
87.66 Jan Zelezny (CEC)
85.74 Klaus Tefelmeier (GER OVEST)

Il passato e' oggi: record di Mori nei 400
Migliorato di 20 centesimi il primato italiano dei 400 ostacoli
I Campionati Italiani assoluti del 1996 si chiudono con un brillante record. Il 26 maggio, Fabrizio Mori conclude la gara dei 400 ostacoli galoppando al tempo record di 48'33.
La sfida si chiude in maniera brillante, basti pensare che tra i primi cinque arrivati, quattro hanno segnato il primato personale, oltre a Mori, infatti Saber si è portato a 49'15, P.Ottoz a 49'24, un centesimo meglio del fratello e Redaelli a 49'82.


Mori conduce la gara con una cadenza di 14 passi fra una barriera e l'altra fino al settimo ostacolo per poi passare a 15 nel finale. E' questa una scelta ed una strategia che si adatta perfettamente alla sua taglia, 175 cm per 68 chili, e che gli consente di economizzare le risorse per spingere così nel finale.
In questa specialità Mori rimane l'uomo più forte del momento, nato nel 1969 viene ora allenato da Giuseppe Lanaro. Il livornese già nel 1991, nei Mondiali di Tokyo del riusciva a migliorare il primato italiano stabilito da Roberto Frinolli 23 anni prima.


Questa la cronologia con cronometraggio elettrico del primato italiano dei 400 ostacoli:


49'14 R.Frinolli 1968
48'92 F.Mori 1991
48'53 L.Ottoz 1995
48'33 F.Mori 1996

Il passato e' oggi: Foppapedretti campione
Scudetto per la squadra bergamasca, che batte Reggio Emilia

Il 27 maggio '98 nella Serie A1 femminile di volley le ragazze della Foppapedretti Bergamo si aggiudicano lo scudetto. Le bergamasche, in vantaggio nella serie per 2-1 sulla Cermagica Reggio Emilia, chiudono i conti con una vittoria casalinga in gara 4 che assegna alla Foppapedretti il titolo di campione d'Italia per la terza volta consecutiva.

La Cermagica vince il primo set 15-6 ma non ha forza nè la concentrazione per resistere alla prevedibile reazione delle bergamasche che chiudono i restanti set con i parziali di 15-4; 15-12; 15-8.

Il prestigioso risultato è stato ottenuto con una squadra formata per cinque sesti da giocatrici italiane. Infatti il giovane tecnico Bonitta ha puntato forte e con successo sulle quattro azzurre Cacciatori, Mifkova, Galastri e Bragaglia, più la veterana Sabrina Bertini e l'olandese Weersing. Fuori dalle titolari la grande cubana Mireya a corto di preparazione.

Il passato e' oggi: Milan campione d'Europa
A Manchester la finale con la Juventus si decide ai calci di rigore

28 maggio 2003. Il Milan vince a Manchester la sesta Coppa dei Campioni dopo aver battuto in finale la Juventus per 3-2 ai calci di rigore. E' la prima volta che si affrontano in finale due squadre italiane e la paura di perdere condiziona fortemente la partita che termina sul punteggio di 0-0. Un gol annullato ai rossoneri ed una traversa di Conte sono le occasioni migliori per le due squadre.

Ai calci di rigore sono decisive le parate di Dida, che respinge i tiri di Trezeguet, Montero e Zalayeta, e la freddezza di Shevchenko che segna il rigore decisivo. All'Old Trafford Paolo Maldini può sollevare al cielo la sua quarta Coppa dei Campioni, 40 anni dopo il padre Cesare, capitano del Milan che a Wembley vinse contro il Benfica nel 1963.

Il passato e' oggi: strage dell'Heysel
La finale di Coppa dei Campioni, Liverpool-Juventus finisce in tragedia

Il 29 maggio 1985, allo stadio Heysel di Bruxelles, si scrive una delle peggiori pagine del calcio di tutti i tempi. Poco prima del fischio iniziale della finale di Coppa dei Campioni, Liverpool-Juventus, i tifosi inglesi cominciarono a spingersi verso il settore riservato ai tifosi bianconeri. Questo provocò un arretramento della tifoseria juventina, e un conseguente cedimento del muro, incapace di sostenere tutto quel peso.

Il bilancio finale fu tragico: 39 morti, di cui 32 italiani e oltre 600 feriti. Clamorosamente, la partita venne comunque disputata, la decisione fu presa dalle forze dell'ordine belghe e dai dirigenti UEFA, per evitare ulteriori tensioni, con i giocatori di entrambe le squadre che erano a conoscenza di quanto avvenuto. Per la cronaca la partita vide la Juventus imporsi sui Reds per 1-0.

Nei giorni successivi l'UEFA, su proposta del Governo di Londra, escluse le squadre inglesi a tempo indeterminato dalle Coppe europee e il Liverpool per ulteriori tre stagioni, squalifica successivamente ridotta a un solo anno.

Il passato e' oggi: Ajax ancora Campione d'Europa
In finale vittoria per 2-0 sull'Inter di Mazzola e seconda vittoria consecutiva

31 maggio 1972. A Rotterdam l'Ajax conquista la seconda Coppa dei Campioni consecutiva battendo in finale l'Inter per 2-0.
Dopo la finale di Wembley dell'anno prima, in cui sconfissero il Panathinaikos per 2-0, la squadra guidata da Stefan Kovacs si impone nuovamente in campo europeo grazie al grande talento dei suoi due giocatori simbolo: Cruijff e Neeskens.

Contro i nerazzurri sono proprio i due gol del 'numero 14' più famoso di sempre a decidere l'incontro in favore dei lanceri. Per l'Ajax è la terza finale in quattro anni, sono gli anni d'oro in cui la squadra di Amsterdam vince oltre ai titoli nazionali anche una Coppa Intercontinentale contro l'Independiente.

Il passato e' oggi: Biasion torna a vincere
Bella vittoria con la Ford Escort dopo tre anni dall'ultimo successo

Il 1° giugno 1993, insieme al fido navigatore Tiziano Siviero, Miki Biasion firma il primo successo mondiale con la Ford. L'ultimo risaliva al 1990, quando si era imposto in Argentina con la Delta. Dopo tre anni di astinenza, dunque, il pilota veneto torna al successo in Grecia, un appuntamento che per lui è qualcosa di più di una semplice tappa mondiale: all'Acropoli, infati, Miki aveva già vinto due volte, nell'88 e nell'89, gli stessi anni dei suoi titoli mondiali.

Vittoria meritata quella del veneto, difesa nell'ultima giornata dalla rimonta di Sainz, l'iridato spagnolo che s'è dovuto accontentare di un bel bottino di speciali e del secondo posto. E' la prima vittoria della seconda carriera di Biasion: quella fordista, dopo l'altra, gloriosa, nel Gruppo Fiat.

Il passato e' oggi: Maroney traversata record
Nuotata senza sosta di 233 Km, da Messico a Cuba

Il 2 giugno 1998 l'australiana Susie Maroney porta a termine la traversata a nuoto Messico-Cuba. Nuotando senza sosta lungo 233 chilometri di percorso, la Maroney riesce nel suo intento di stabilire un nuovo record da Guinness dei primati.

A scortarla la nave appoggio Prospector con a bordo la madre e un fratello. L'impresa ha avuto come teatro un mare pieno d'insidie fra squali e meduse velenose. Infatti, indispensabile per la traversata, la gabbia antisquali, anche se le ultime miglia l'australiana le ha compiute allo scoperto a causa della marea e dei temuti banchi corallini.

La nuotatrice che vantava al suo attivo già un attraversamento della Manica andata e ritorno, mette così a frutto gli estenuanti allenameti per abituarsi gradualmente alla fatica ed al sapore della salsedine.

Il passato e' oggi: Bullets campioni Nba
Washington conquista il titolo numero 32

Il 7 giugno 1978, i Washington Bullets conquistano il titolo NBA, battendo in finale i Seattle Supersonics. La conquista dell'anello arriva al termine di una stagione indimenticabile e particolarmente tosta: nonostante stelle del calibro di Elvin Hayes e Wes Unseld, futuri 'hall of fame', Washington termina la stagione regolare con lo score 44-38, solamente al terzo posto della Eastern Conference e non è certo dato tra i favoriti alla vittoria finale. Ma il coriaceo coach Dick Motta non è d'accordo e al grido 'It ain't over 'til the fat lady sings' ('Non e' finita finchè la grossa signora canta'), guida i suoi verso un'impresa storica. Nei playoff i Bullets eliminano nell'ordine: Atlanta Hawks, San Antonio Spurs, Philadelphia 76ers e infine Seattle Supersonics, riuscendo a portare nella capitale il primo titolo in 36 anni di storia. Anche l'anno successivo i Bullets raggiungeranno la finale, cedendo però in 5 gare sempre contro i Seattle Supersonics.

Ecco l'andamento della serie finale:

Gara 1: 21 Maggio Seattle 106-102 Washington
Gara 2: 25 Maggio Washington 106-98 Seattle
Gara 3: 28 Maggio Washington 92-93 Seattle
Gara 4: 30 Maggio Seattle 116-120 Washington
Gara 5: 2 Giugno Seattle 98-94 Washington
Gara 6: 4 Giugno Washington 117-82 Seattle
Gara 7: 7 Giugno Seattle 99-105 Washington

Il passato e' oggi: Kiptanui, record nei 5000
Il keniano segna il miglior crono di sempre al Golden Gala di Roma

L'8 giugno 1995, il Gold Gala di Roma è illuminato da una grande impresa. Trascinato dal giovane Daniel Komen, il keniano Moses Kiptanui abbatte il primato del mondo dei 5000 metri, correndo in 12'55'30. Il record precedente apparteneva all'etiope Gebrselassie (12'56'96), il quale pochi giorni prima aveva frantumato il mondiale dei diecimila. Kiptanui si consacra come campione eccezionale: è stato perfetto nel ritmo, accompagnato con intelligenza dai suoi scudieri e alla fine si è liberato anche del nuovo Daniel Komen, che ha chiuso ottenendo il primato mondiale juniores.


13'25'8 Ronald Clarke AUS 1965
13'24'2 Kipchoge Keino KEN 1965
13'16'6 Ronald Clarke AUS 1966
13'16'4 Lasse Viren FIN 1972
13'13'0 Emilel Puttemans BEL 1972
13'12'9 Dick Quax NZE 1977
13'08'4 Henry Rono KEN 1978
13'06'2 Henry Rono KEN 1981
13'00'41 David Moorcroft GBR 1982
13'00'40 Said Aouita MAR 1985
12'58'39 Said Aouita MAR 1987
12'56'96 Haile Gebrselassie ETH 1994
12'55'30 Moses Kiptanui KEN 1995