ALMANACCO, Il passato e' oggi

Il passato e' oggi: azzurri ok in Lituania
Una perfetta punizione di Zola avvicina l'Italia agli Europei

Il 26 aprile 1995 la squadra azzurra supera la Lituania 1-0 in trasferta a Vilnius. La rete è realizzata da Gianfranco Zola al minuto 11' calciando alla perfezione una punizione dal limite. Di notevole fattura la rete del 'folletto' del Parma che ripete in Nazionale la splendida esecuzione ammirata in campionato contro l'Inter. Il numero 10 azzurro è l'unico a fornire emozioni in una squadra senza idee.

Il campo molto pesante ha condizionato la gara e dopo il vantaggio azzurro, la Lituania ci grazia, non sfuttando un liscio di Maldini. Pagliuca risolve con due interventi i successivi attacchi dei padroni di casa. All'organico guidato dal c.t. Arrigo Sacchi questa vittoria permette di avvicinare in classifica la capolista Croazia. Fino ad ora il tecnico di Fusignano non ha impresso alla squadra schemi e mentalità come era riuscito a fare come allenatore di club. La nazionale ha giocato con il lutto al braccio per piangere la prematura scomparsa di Andrea Fortunato, strappato alla vita dalla leucemia.

Il passato e' oggi: a Dekker l'Amstel Gold Race
L'olandese batte allo sprint Lance Armstrong

Il 28 aprile 2001 l'olandese Erik Dekker batte allo sprint Lance Armstrong e conquista la vittoria nell'Amstel Gold Race. A dare la scossa decisiva è stato proprio Armstrong, che a 42 chilometri dalla conclusione ha operato un allungo. Il solo Eddy Mazzoleni è riuscito a mettersi nella scia del texano, e i due sono andati avanti per una decina di chilometri, prima che si accodasse anche Dekker, fuggito dal gruppo dei migliori a una trentina di chilometri dal traguardo.

Sulla terz'ultima asperita' del percorso Mazzoleni ha ceduto, i superstititi Dekker e Armstrong si sono dati il cambio fino allo sprint quando l'olandese riesce a precedere Armstrong conquistando gara e primato nella classifica generale di Coppa del Mondo.

Il passato e' oggi: si chiude il processo Heysel
11 hooligans assolti, per gli altri 14, tre anni di reclusione

Il 28 aprile 1989. Dopo quattro anni di processo, è arrivata la tanto attesa sentenza per i 25 hooligans imputati della strage dell'Heysel in cui persero la vita 39 tifosi, di cui 32 italiani. Undici inglesi sono stati assolti per mancanza di prove, per gli altri 14 sono stati decisi tre anni di reclusione che, grazie alla condizionale e ai sei mesi di prevenzione detentiva che hanno già scontato, si trasformeranno in meno di un anno. Indignati i parenti delle vittime che attendevano pene più severe. Per loro la magra consolazione di un possibile risarcimento in sede civile. L'UEFA è stata completamente assolta, così come la Municipalità di Bruxelles e l'assessore allo sport Vivianne Baro. Condannato a 9 mesi, invece, il Capitano della Gendarmeria, Johan Mahieu, responsabile della sicurezza dello stadio.

La vicenda ovviamente non si conclude qui, nel corso degli anni molti ricorsi e molti risarcimenti non renderanno giustizia ai tanti morti e alle loro famiglie.

Il passato e' oggi: Italia ok in Fed Cup
Battuta la Croazia con un perentorio 4-1

Il 30 aprile 2001 a Bassano del Grappa l'Italia femminile del tennis supera il primo turno di Fedcup 2001. La squadra azzurra femminile sconfigge la Croazia e supera il primo turno della Fedcup 2001. Il punto decisivo e' arrivato nel quarto singolare, grazie al successo di Adriana Serra Zanetti che ha sconfitto Jelena Kostanic per 6-1 7-6 (7-5) in 1 ora 21'. Le azzurre si sono aggiudicate anche il doppio: Gloria Pizzichini e Roberta Vinci hanno battuto Karolina Sprem e Matea Mezak 6-1, 7-5.

Italia, Argentina, Slovacchia e Australia sono qualificate al secondo turno dove sono già ammesse Francia, Germania, Russia e Svizzera. Le vincenti del secondo turno devono poi affronatre le quattro semifinaliste dell'edizione del 2000: Stati Uniti, detentori del trofeo, Spagna, Belgio e Repubblica Ceca.

Risultati del primo turno

Italia-Croazia 4-1
Giappone-Argentina 1-4
Slovacchia-Ungheria 4-1
Australia-Austria 5-0

Il passato e' oggi: muore Ayrton Senna
La tragica scomparsa durante il Gp di San Marino

Incidente mortale per Ayrton Senna il 1° maggio 1994. Durante il GP di S.Marino la Williams di Senna si schianta sul muretto: niente da fare per il campione brasiliano. Tutto l'ambiente era già fortemente scosso dalla morte del pilota Roland Ratzenberger avvenuta il giorno precedente durante le prove. Durante la gara, al settimo giro Ayton Senna esce di pista alla curva del Tamburello: lo schianto della sua Williams contro il muretto a 300 chilometri orari è terribile. Il campione brasiliano viene subito soccorso e portato al vicino ospedale di Bologna in elicottero; nonostante lo sforzo dei medici nel tentativo di salvarlo, Senna muore alle 18.30 per le gravi contusioni riportate alla nuca. Il referto medico reciterà: 'Fratture multiple alla base cranica, edema ed emoraggia cerebrale, sfondamento frontale, sofferenza globale di tutto il cervello, coma molto profondo'.

161 Gran Premi di Formula Uno disputati, 41 vittorie, 11 stagioni sui più popolari circuiti, 3 mondiali vinti (tutti con la McLaren), 65 pole position, 19 giri veloci, 80 podi: questi sono i numeri di Ayrton Senna, scomparso durante il GP di Imola il 1° maggio del 1994.

Il passato e' oggi: Gehrig da record
Il giocatore della Mlb stabilisce il primato di partite consecutive giocate

Il 2 maggio 1939 Lou Gehrig stabilisce il record di 2130 partite consecutive giocate nella Major League Baseball. Nato a New York, Henry Louis Gehrig è uno dei più famosi giocatori della MLB. Milita per tutta la sua carriera negli Yankees di New York dove forma con Babe Ruth un tandem micidiale, temutissimo da tutti gli avversari. Nel 1939 stabilisce l'impressionante record di 2130 partite di baseball consecutive, dal suo esordio al suo sfortunato ritiro cusato da una rara malattia: la Sclerosi Laterale Amiotrofica. Tale malattia degenerativa del sistema nervoso, è anche conosciuta con il nome di morbo di Lou Gehrig, proprio perchè fu lui la prima vittima accertata della patologia. La vita di Lou Gehrig è diventata anche il soggetto di un film, 'L'idolo delle folle', interpretato da Gary Cooper.

Il record stabilito da Gehrig viene infranto da Cal Ripken, giocatore degli Orioles di Baltimora, nel 1995.

Il passato e' oggi: l'Inter perde lo Scudetto
Nerazzurri in vantaggio all'Olimpico due volte con Vieri e Di Biagio poi perdono 4 a 2 e dicono addio allo scudetto

5 Maggio 2002. Allo Stadio Olimpico di Roma, l'Inter di Cuper perde 4-2 con la Lazio e regala lo scudetto alla Juventus. Quella che sembrava essere la domenica di trionfo, dopo tanti anni di attesa (risale alla stagione 1988/89 l'ultimo scudetto nerazzurro), si trasforma in una delle pagine più buie della storia della squadra di Moratti. La sconfitta con la Lazio e la concomitante vittoria della Juventus (per 2-0) a Udine consegna il titolo ai bianconeri e relega l'Inter addirittura in terza posizione, scavalcata anche dalla Roma di Capello. Ci sono tutti i presupposti: la Lazio non ha più nulla da chiedere al campionato e le due tifoserie, da tempo gemellate, sono unite sugli spalti.

Anche la partita inizia nel migliore dei modi per i nerazzurri, in gol al 14° minuto con Christian Vieri; una doppietta del redivivo Poborski chiude però il primo tempo sul 2-2, dopo che Luigi Di Biagio aveva dato il provvisorio 2-1 all'Inter. Saranno i gol dell'ex-Simeone e di Simone Inzaghi a chiudere il discorso-scudetto per Ronaldo e compagni e a infierire l'ennesima delusione ai tifosi interisti accorsi numerosissimi all'Olimpico.

Il passato e' oggi: Damiani come Carnera
Francesco vince il mondiale WBO mettendo ko Du Plooy al 3° round

6 Maggio 1989. A Siracusa, Francesco Damiani si laurea campione del mondo WBO per la categoria dei pesi massimi, battendo in meno di 8 minuti il venticinquenne sudafricano Du Plooy.

56 anni dopo il grande Primo Carnera che guadagnò la corona iridata nel 1933, un altro gigante italiano è campione mondiale. Il match è cominciato da poco quando il destro e il dritto del sudafricano si schiantano sulla faccia di Damiani: tutto previsto, anche se per due riprese c'è da soffrire. Ma il colosso di Bagnacavallo cambia ritmo e si decide a cambiare tattica, fa partire due ganci sinistri forti, veloci e potenti. Du Plooy si accascia al suolo con le gambe flosce, senza più la minima forza. E' finita.

Nel futuro di Francesco c'è l'incontro da due milioni di dollari contro l'allora 41enne George Foreman.
Questo però è un giorno di festa: l'Italia si gode il miglior peso massimo che abbia mai avuto nella sua storia.

Il passato e' oggi: brutto incidente per Doohan
Brutta caduta nelle prove ufficiali del Gp Spagna

Il 7 maggio 1999, durante le prove della classe 500 valevoli per del GP di Spagna, Doohan cade e s'infortuna. Durante la prima sessione di prove ufficiali della classe 500, sul circuito di Jerez de la Frontera, il corridore motociclista australiano cade alla terza curva dopo il rettilineo di partenza. Il primo bollettino medico parla di frattura del femore destro, del polso sinistro e della clavicola sinistra

Michael Doohan si è allargato nella fase di accelerazione all'uscita della curva e la ruota anteriore della sua Honda ha perso aderenza. Nell'incidente è rimasto ferito anche una delle due guardie di sicurezza che erano a bordo pista, colpito alla testa da uno dei tanti pezzi volanti della moto.

In seguito a questo incidente il pilota australiano si ritira dalle corse: Doohan ha disputato 134 gran premi validi per il campionato mondiale firmando 53 vittorie e 57 pole position. Nella sua lunga carriera ha conquistato 5 titoli mondiali consecutivi dominando il palcoscenico della classe regina dal dal 1994 al 1998.

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Il passato e' oggi: la Fiorentina torna in A
La matematica promozione arriva con uno squillante 5-1 rifilato all'Ascoli

L'8 maggio 1994 la Firenze calcistica brinda al ritorno nella massima serie. La gara interna con i marchigiani risolta per 5-1, (reti di Batistuta al 36' e 55',Robbiati al 44' e 59', Bierhoff all'83' e Baiano al 90') riporta la Fiorentina in Serie A con quattro gare d'anticipo. La marcia dei viola può definirsi trionfante, primi in classifica sin dalla prima giornata e con Batistuta capocannoniere del torneo cadetto. Come si è dimostrato sul campo, l'organico dei viola è sempre stato di livello superiore alla categoria. La squadra del tecnico Ranieri ha dominato la stagione con la regolarità di un computer realizzando 17 vittorie e solo 4 sconfitte in 34 gare, fornendo il più delle volte spettacolo e trascinando allo stadio Franchi una media superiore ai 30.000 spettatori a partita.

E' durato solo un anno il purgatorio della B, ora il pronto ritorno in A è festeggiato da tutta la toscana. Rimane il vuoto lasciato da Mario Cecchi Gori, scomparso il 5 novembre 1993 senza poter vedere la sua Fiorentina ritornare tra le grandi. Quest'annata ha inoltre permesso ai giovani più validi di mettersi in mostra, qualche nome su tutti : Robbiati, Flachi, e Tedesco.
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Il passato e' oggi: il Napoli e' campione d'Italia
I partenopei pareggiano per 1-1 con la Fiorentina e festeggiano il trionfo

Il 10 maggio 1987 il Napoli celebra il primo scudetto della sua storia. Gli 80.000 del San Paolo possono finalmente abbracciare i protagonisti di un'impresa sognata, ma tante volte sfumata. La partita contro la Fiorentina è solo una passerella per gli azzurri, a cui basta un pareggio per aggiudicarsi il titolo: l'1-1 finale, con reti di Carnevale e Baggio, scatena la festa, con la città che si abbandona a una sfrenata euforia.

Gli azzurri, a inizio stagione, rafforzarono il loro organico con l'acquisto di Andrea Carnevale, ma sono stati i vari Giordano, Bagni, Garella, Renica e il giovane Ciro Ferrara a fare la differenza. Diego Armando Maradona, consacrato dopo il trionfo nel mondiale del Messico, vinse la classifica cannonieri e fu l'autentico trascinatore dei partenopei. La squadra mette anche la ciliegina sulla torta, vincendo anche la terza Coppa Italia, conquistata in finale contro l'Atalanta e stabilendo il record di vincere tutte le gare. L'accoppiata scudetto/Coppa Italia fino ad allora era riuscita solo alla Juventus e al Grande Torino.

Il passato e' oggi: Varese campione d'Italia
L'11 maggio 1999 la squadra di Recalcati conquista il decimo titolo nazionale della propria storia

Dopo 21 anni di digiuno Varese, guidata da Recalcati, conquista il decimo titolo nazionale della propria storia. Ventuno anni dopo l'ultimo scudetto conquistato da Varese, grazie anche a un campione come Dino Meneghin, è suo figlio Andrea a regalare alla formazione lombarda la possibilità di fregiarsi della stella per il decimo titolo vinto.

In finale contro Treviso i lombardi dominano la serie, chiudendo già in gara 3 con un secco 3-0. La vittoria è frutto dell'esplosione di talenti come lo stesso Andrea Meneghin, ma anche di Pozzecco e Galanda, che trascinano la squadra a una meritata vittoria contro il Treviso di Marconato e Pittis.

Il passato e' oggi: i Celtics vincono il titolo
Contro Milwaukee Boston conquista per la 12.a volta l'anello

I Boston Celtics conquistano contro Milwaukee il loro titolo NBA numero 12, dopo 7 gare. Il quintetto vincente era composto da John Havlicek, Paul Silas, Dave Cowens, Don Chaney e Jo Jo, con Don Nelson e Paul Westphal di supporto dalla panchina. Dopo aver conquistato il primo posto nell'Atlantic Division con il record di 56-26, Boston eliminò i giovani Buffalo Braves e successivamente fece fuori agevolemente i Knicks nella finale della Eastern Conference.

Le finali NBA videro i Celtics affrontare i sorprendenti Milwaukee Bucks di Kareem Abdul-Jabbar: fu, a detta di molti, una delle serie piu' bella della storia. I team si divisero 'equamente' le prime quattro gare, dopodiche' i Celtics s'imposero in gara-5 a Milwaukee, ma con il colpo del ko 'in canna', fu il grande Abdul-Jabbar a portare la serie in parita' con un gran 'gancio-cielo' a tre secondi dalla fine del secondo tempo supplementare. Il 12 maggio 1974 tutto si decide in gara-7: saranno i 28 punti e una prestazione da leader di Dave Cowens a consegnare nelle mani dei Celtics il primo titolo dopo cinque anni di astinenza.

Il passato e' oggi: l'Ajax vince la Coppa Uefa
Al Torino non basta lo 0-0, dopo il 2-2 dell'andata

Il 13 maggio 1992 si gioca ad Amsterdam la finale di ritorno della Coppa UEFA ta Torino e Ajax. Dopo il 2-2 dell'andata, ai tulipani è bastato lo 0-0 per conquistare la prima Coppa Uefa della loro storia.
Ma questo 0-0 non deve far pensare ad un Torino finito nella rete degli olandesi; i granata infatti hanno disputato una partita tatticamente perfetta, che riescono a bloccare sulle fasce le incursioni degli avversari per poi ripartire in contropiede.
Se il 'Toro' riusciti a conquistare il trofeo lo si deve esclusivamente alla sfortuna: la formazione di Mondonico ha colpito due pali e una traversa con Casagrande, Mussi e Sordo. Un vero peccato perche' si sarebbe trattato del quarto anno consecutivo che una squadra italiana si aggiudicava il Trofeo: prima della scofitta del Torino, la Coppa Uefa era stato appannaggio di Napoli ('89-'90), Juventus ('90-'91) e Inter ('91-'92).

Ecco il tabellino della partita:

Torino: Marchegiani; Brubo, Mussi, Policano, Benedetti, Cravero (56'Sordo); Scifo (60' Bresciani), Lentini, Casagrande, Martin Vazquez, Venturin. 12)Di Fusco, 13)Cois, 16)Vieri.
Ajax: Menzo; Blind, Silooy, Jonk, DeBoer; Winter, Van't Schip, Kreek (80' Vink); Petersson, Aflen, Rooy (65' Van de Loen). 12)Van der Sar, 16)Davids
Arbitro: Petrovic (Jugoslavia)

Il passato e' oggi: il Napoli vince la Coppa Uefa
Dopo il 2-1 deIl'andata i partenopei pareggiano 3-3 in casa dello Stoccarda e si aggiudicano il trofeo

Il 17 maggio 1989 il Napoli, trascinato da un grande Maradona, conquista la Coppa Uefa contro lo Stoccarda. Dopo la vittoria per 2-1 ottenuta al San Paolo, la squadra del tecnico Ottavio Bianchi entra nel club dei grandi d'Europa pareggiando in casa dei tedeschi 3-3. Le reti sono realizzate da Alemao al 19', Klinsmann al 29', Ferrara al 40', Careca al 61', De Napoli (aut.) al 68' e O. Schmaeler al 90'.

Il migliore in campo della finale di ritorno del torneo continentale è proprio il difensore partenopeo Ciro Ferrara che, oltre a siglare l'importante rete del 2-1 (su assist di testa di Maradona) in conclusione di primo tempo, riesce anche a contenere il pericoloso attaccante tedesco Jurgen Klinsmann, futuro centravanti dell'Inter. Si tratta per il Napoli del primo successo in Europa, un successo che riporta la Coppa Uefa in Italia dopo dodici anni di assenza: l'ultima squadra a conquistare il torneo era stata la Juventus nella stagione 1976/77.