ALMANACCO, Il passato e' oggi

Il passato e' oggi: Parisi sfida Chavez
Sconfitta ai punti per il pugile italiano

L'8 aprile 1995 Giovanni Parisi sfida il campione del mondo dei superleggeri Wbc, il messicano Julio Cesar Chavez. L'impresa sembra impossibile visto il curriculum che vanta il messicano: 95 combattimenti, 93 vittorie, di cui 80 pr K.o., un solo pareggio e una sola sconfitta. Parisi, invece, ha all'attivo 29 incontri, con una sola sconfitta.

Il match inizia come peggio non si potrebbe: Chavez attacca subito e, alla seconda ripresa, Parisi va giù. Fino alla 9.a, del Pugile italiano non si hanno notizie, Parisi inizia a portare i primi veri colpi da questo round in avanti senza comunque mai impressionare o spaventare l'avversario. Purtroppo non basta: Chavez ottiene una vittoria schiacciante ai punti e si riconferma campione.

Il passato e' oggi: Europei, Italia U21 in finale
Gli azzurrini battono la Danimarca e si qualificano per la finalissima degli Europei

9 aprile 1992. L'Under 21 azzurra sconfigge in trasferta la Danimarca per 1-0 nella semifinale di andata valida per il titolo Europeo di categoria. Ad Aalborg i ragazzi di Cesare Maldini non si fermano al traguardo olimpico, a cui hanno diritto le quattro semifinaliste, ma prendono lo slancio per agguantare la finale europea.

Gli azzurrini vanno in vantaggio al 20' del primo tempo con un gol di Buso che concretizza un'azione corale da applausi. Dopo 6 minuti l'episodio chiave della partita: espulsione di Luzardi per fallo di reazione in area e rigore in favore dei danesi. Antonioli para il tiro di Frandsen e i ragazzi di Maldini reagiscono alla grande difendendo il vantaggio per più di un'ora in inferiorità numerica. La vittoria in Danimarca è ancor più significativa se si pensa che i nostri avversari avevano sempre vinto ad Aalborg e addirittura senza mai subire un gol.

Il passato e' oggi:Juve in finale
La prima finalista di Coppa Italia dell'edizione 1995 e' la Juventus

Con il risultato finale di 2-1 contro la Lazio, i bianconeri sono i primi ad accedere alla finale della Coppa Italia.

Il 10 aprile 1995, si disputa infatti allo stadio Delle Alpi di Torino, la gara di ritorno contro la Lazio. La Juventus arriva a questa gara forte della vittoria per 1-0 ottenuta allo stadio Olimpico nella gara di andata. Il successo odierno la qualifica ampiamente, il risultato di 2-1 e' frutto dapprima di un'autorete di Paolo Sousa che devia alle spalle di Peruzzi una punizione di Beppe Signori al 15'. Al 47' Alex Del Piero appoggia all'indietro di testa un cross di Di Livio, arriva in corsa Marocchi e insacca il gol del pareggio. Al 93' Baggio su rigore realizza il 2-1 finale.

Protagonista involontario della partita e' l'arbitro Braschi di Prato, che al 45' espelle con leggerezza il laziale Bonomi per un presunto fallo da ultimo uomo su Roberto Baggio, lasciando i biancazzurri in 10 uomini per tutto il secondo tempo. Lazio sfortunata, poiche' al 92' su colpo di testa di Cravero la palla sbatte sul palo a portiere battuto. Poteva essere il gol qualificazione della Lazio ma sull'azione seguente, invece, proprio Cravero commette un fallo da rigore su Di Livio. Baggio realizza il penalty e fissa il risultato sul 2-1: per la squadra allenata da Marcello Lippi si tratta dell'11.a finale di coppa Italia.

Il passato e' oggi: inglesi riammessi in Europa
Dopo la tragedia dell'Heysel la Uefa riammette i team inglesi, Liverpool escluso

L'11 aprile 1989 l'Uefa decide di riammettere alle competizioni europee le formazioni inglesi. I team britannici erano stati emarginati con una squalifica di cinque anni dopo i tragici eventi dello stadio Heysel di Bruxelles. Il massimo organo calcistico europeo ha poi constatato che il club di Liverpool e la federazione inglese hanno fatto tutti gli sforzi possibili per reprimere il fenomeno hooligans. E' di notevole rilevanza che dopo due ore di consiglio la decisione sia stata presa all'unanimità.

La sera del 29 maggio 1985, lo stadio stipato di hooligans ubriachi, a causa di intemperanze degli stessi, ed al cedimento di una struttura di recinzione, aveva portato alla tragedia in cui perirono 39 persone. L'ultima parola spetta al governo inglese, nella fattispecie della signora Thatcher, che darà il suo benestare soltanto a due condizioni: nessun incidente tra tifosi durante i Mondiali e la totale schedatura dei tifosi tramite carte d'identità elettroniche. Molti sono stati i solleciti da ogni componente del mondo calcistico, poiché tutti hanno capito che questa emarginazione non giovava a nessuno. Vi era infatti la necessità di ricompattare il mondo sportivo dopo il tragico evento, senza però mai dimenticare le vittime. I club riammessi a partire dal '90 saranno inizialmente 4, a parte il Liverpool, (ancora 3 anni di squalifica) anche se naturalmente si qualificasse in campionato.

Il passato e' oggi: Schumi vince in Argentina
Terzo posto per l'altra Ferrari, di Eddie Irvine

Il 12 aprile '98 Michael Schumacher conquista la vittoria al Gran Premio di Argentina. Grande giornata per la Ferrari che piazza al primo posto un irresistibile Schumacher e al terzo un caparbio Irvine. Gran Premio ricco di emozioni sin dalla partenza che ha visto scattare le McLaren davanti a Schumacher che è riuscito però a portarsi subito in seconda posizione.

A otto giri dalla conclusione colpo di scena finale: una leggera pioggia ha ingannato uno scatenato Schumacher che a 5 giri è andato sulla sabbia perdendo 10 secondi su Hakkinen, ma anche il finlandese commette un errore pareggiando i conti. Particolare rilievo assume la prestazione del tedesco nella terra del 'tango', infatti trionfa nell'ultima edizione del Gp di Argentina: 1953-1998.

Il passato e' oggi: Woods trionfa nel Masters
L'americano, a soli 21 anni, e' il piu' giovane vincitore nella storia del torneo

13 aprile 1997: Tiger Woods vince la 61esima edizione del Masters Tournament di golf. Diventa così a soli 21 anni, 3 mesi e 14 giorni il più giovane campione di sempre nella storia del torneo. Per il golfista statunitense, alla sua terza apparizione nella prestigiosa manifestazione e già considerato il numero uno al mondo, è la prima vittoria in un torneo del 'grande slam'.

L'americano conclude il Masters col punteggio totale di 270 (70-66-65-69) colpi, 18 sotto il par, e stabilisce un secondo record, infliggendo il maggior distacco di sempre al secondo classificato Tom Kite, che chiude il torneo a -6.

Il passato e' oggi: Milan campione d'Italia
I rossoneri vincono il loro 14° scudetto, il terzo consecutivo

17 aprile 1994. Davanti a 75mila spettatori, il Milan conquista a S.Siro il punto decisivo che permette ai rossoneri di festeggiare in anticipo il 14° scudetto. La partita con l'Udinese finisce sul 2-2 ma è sufficiente a tenere lontana la Juventus e a conquistare il terzo titolo consecutivo della gestione Capello.

Il tecnico di Pieris è riuscito con il suo carisma a motivare dei campioni già affermati che avevano perso quella 'fame' di vittorie che li aveva resi famosi. Tanti i giocatori protagonisti di questo successo, a partire da Massaro, l'uomo giusto per tutte le situazioni, che ha risolto più di una partita entrando dalla panchina, fino ad arrivare a Savicevic e Boban che con le loro prodezze hanno regalato grandi gioie al popolo rossonero.

Pochi sono i gol segnati dal Milan, che non ne ha mai fatti più di due a partita, ma ancora meno sono quelli subiti da un portiere, Sebastiano Rossi, che detiene il record d'imbattibilità con 929 minuti. La difesa impenetrabile, guidata dal capitano Franco Baresi, è stata l'arma vincente che ha permesso ai rossoneri di concludere il torneo con 15 reti al passivo, il minor numero di reti subite di sempre in campionato.

Il passato e' oggi: Armstrong lascia il ciclismo
Armstrong: 'Lascio per i miei figli'

Il campione texano ha vinto gli ultimi sei Tour de France ma il 18 di aprile decide di smettere. Lance Armstrong ha deciso di chiudere la carriera al termine del prossimo Tour de France: a luglio chiuderà la carriera. Ne ha vinti sei di seguito e quest'anno cercherà di conquistare il settimo, poi basta con la bicicletta. 'Il prossimo sarà il mio ultimo Tour' - ha detto il campione - 'sia che lo perda o che lo vinca. Ovviamente non ho nessuna intenzione di perdere, sono perfettamente motivato per conquistare una settima vittoria. Sono stato fortunato a vincere sei volte. Non sono sicuro di poter vincere ancora ma intendo fare tutto il possibile'.

'Sicuramente la mia voglia di bici non verrà meno, nè ora nè mai' ha detto il texano. 'Ma i miei figli, che sono i miei massimi tifosi, mi hanno detto che è arrivato il momento di tornare a casa'.

Il passato e' oggi: Rossi cade all'ultimo giro
Il 'Dottore' guidava l'Aprilia 250

Il 19 aprile del 1998 Valentino Rossi nel Gp della Malesia incappa in una beffarda caduta all'ultimo giro.

Dodici anni fa la carovana del motomondiale affrontava a Johor il Gp della Malesia, seconda prova del campionato. Nella classe regina, Max Biaggi non riesce a ripetere il successo di Suzuka, nonostante la sua permanenza al comando fino a 9 giri dalla fine: la vittoria della gara andò al campione australiano Michael Doohan, che da quel momento cominciò ad inanellare una serie di risultati utili che lo portarono ad aggiudicarsi il suo quinto titolo mondiale consecutivo, proprio davanti al pilota romano.

Ma il GP di Johor riporta alla luce soprattutto la clamorosa caduta riportata da Valentino Rossi, alla sua penultima stagione su Aprilia in 250: il 'dottore' aveva condotto in testa gran parte della gara e si avviava verso un meritato trionfo, quando all'ultima curva perde il controllo della sua moto e cade riportando anche un forte trauma al ginocchio sinistro. Nella stagione del 1998, il fuoriclasse di Tavullia vinse tutti gli ultimi quattro Gran premi, ma perse per 23 punti il titolo, andato a Loris Capirossi: il centauro bolognese, ora in sella alla Ducati, conquistò il mondiale nonostante le sole due vittorie stagionali, ottenute sui circuiti di Spagna e Gran Bretagna.

Il passato e' oggi: l'Under 21 vince gli Europei
Il Golden Gol di Orlandini al '97 beffa il Portogallo

Il 20 aprile 1994, gli azzurrini del calcio vincono gli Europei di categoria battendo il Portogallo per 1-0. Nella finale che si gioca a Montpellier, il marcatore è Pierluigi Orlandini, che entra al minuto '84 sostituendo Inzaghi. I tempi regolamentari si concludono a reti inviolate e si va quindi ai supplementari. Novità di questa edizione è il Golden Gol (denominato anche Morte Istantanea). Ossia, quando si giocano i tempi supplementari, la prima squadra che segna, si aggiudica la partita, finendo subito così la gara. Per la nazionale italiana accade proprio questo: al minuto '97 Orlandini dalla destra effettua un violento tiro che si insacca all'incrocio dei pali della porta difesa dal portoghese Brassard.

All'esultanza per la rete segnata, i nostri ragazzi si incitano a vicenda, per tenere il risultato. In particolare Muzzi e Carbone si riportano a centrocampo, non rendendosi conto che hanno vinto l'Europeo.
La Nazionale di Cesare Maldini bissa quindi il successo del '92 e si conferma Campione d'Europa Under 21.
Questi sono i due successi italiani nell'albo d'oro della manifestazione, ottenuti con il c.t. Cesare Maldini. Per la nostra nazionale c'è da segnalare la finale persa nell'86 con alla guida Azeglio Vicini.

Il passato e' oggi: Cipollini vince in volata
Il velocista conquista la sua 2.a gara in carriera

21 aprile 1989. Mario Cipollini vince la sua seconda gara tra i professionisti a Taranto nella 4.a tappa del giro di Puglia. A soli 22 anni il velocista toscano, dopo essersi aggiudicato la volata di Rutigliano qualche giorno prima, batte Baffi per la seconda volta consecutiva allo sprint.

Il gigante italiano, nato a Lucca il 22 marzo 1967, diventa professionista proprio nel 1989 e si fa subito notare per grinta e potenza straordinarie. Cipollini esordisce con i colori della Del Tongo, con quella maglia gialla che era stata di Saronni e che indosserà sul gradino più alto del podio per 27 volte in tre anni.

Il passato e' oggi: Italia, pari con l'Uruguay
Lampo di Baggio nell'amichevole di Verona

Il 22 aprile 1989 a Verona l'Italia pareggia 1-1 con l'Uruguay in amichevole. La prima frazione di gara termina a reti inviolate, rispecchiando la scarsa vena dei giocatori in campo. Infatti la Nazionale di Vicini deve attendere il 65° per portarsi in vantaggio. Roberto Baggio calcia magistralmente una punizione dal limite che si insacca alle spalle del portiere sudamericano Sere. All'87°, dopo una girandola di sostituzioni, pareggia l'Uruguay con Anguillera, che in girata sorprende Tacconi, che aveva rilevato Zenga al 46°.

Questa opaca prestazione della squadra non ha pernmesso al debuttante Andrea Carnevale di mettersi in mostra. Il suo ingresso in campo non era in programma, ma un infortunio a Gianluca Vialli al 40° del primo tempo, ha indotto il c.t. Vicini ad anticiparne il debutto. La Nazionale ottiene il primo pareggio della stagione 88-89. Unica sconfitta resta quella subita contro la Romania.

Il passato e' oggi: Bologna vince l'Eurolega
Battuto in finale l'AEK Atene per 58-44

Il 23 aprile '98, la Kinder Bologna trascinata da Rigaudeau conquista a Barcellona l'Eurolega contro AEK Atene per 58-44. Dopo una partita sofferta, giocata in difesa con grande intensita' e attenzione la Virtus Bologna conquista l'Eurolega e riporta il trofeo in Italia a 10 anni di distanza dall'ultimo successo targato Tracer Milano.

La Kinder è partita bene ed è stata sempre in testa fino al riposo guidata magistralmente da Rigaudeau e Danilovic. Le 'V nere' hanno sofferto solo all'inizio del secondo tempo ma lentamente hanno ripreso la marcia recuperando palloni importanti ed esaltandosi nel finale di gara quando la Coppa era praticamente già in bacheca.

Il passato e' oggi: Stecca torna sul ring e vince
Sono passati 5 mesi dalla sconfitta mondiale con Espinosa

Il 24 aprile 1990 davanti al pubblico del Palalido di Milano, il romagnolo Maurizio Stecca torna sul ring. L'ex campione del mondo, seppur frenato dal nervosismo e dal lungo periodo d'inattività (l'ultimo incontro risale a novembre dello scorso anno), batte ai punti l'argentino Jeorge Pompe. Il sudamericano si rivela subito un avversario ostico e scorretto. Gli arbitri lo perdonano per una violenta testata a Stecca che gli procura una profonda ferita sullo zigomo destro. Nel round seguente ancora una testata di Pompa, più abile ad usare la testa che i pugni, ferisce l'italiano all'arcata sopraccigliare destra.

Per l'italiano a questo punto l'incontro si rende difficile, la sua boxe risulta macchinosa e prevedibile. Alla fine però la sua grinta e la sua tecnica prevalgono e, incurante delle ferite riportate, controlla il suo avversario fino al termine, quando i giudici gli assegnano la vittoria ai punti. Sul match hanno indubbiamente pesato i risvolti psicologici di Stecca che tornava sul ring dopo la sconfitta contro Espinosa che gli era costata il titolo mondiale Pesi Piuma.

Il passato e' oggi: Coppa Italia alla Juventus
I bianconeri guidati da Zoff battono in finale il Milan di Sacchi

25 aprile 2005. La Juventus, dopo il prezioso 0-0 maturato all'andata al Delle Alpi, si presenta a San Siro e, sotto gli occhi di ottacinquemila spettattori, batte 1-0 i più quotati rossoneri in finale di Coppa Italia. Capitan Tacconi solleva l'ottava Coppa Italia della storia juventina, dopo otto anni di attesa: partita impeccabile per i bianconeri i quali, subito in vantaggio al 17° del primo tempo, si difendono ordinatamente rendendo inefficace il costante arrembaggio del Milan. E' di Roberto Galia il gol della vittoria: lancio in verticale di Marocchi che buca la difesa rossonera, irrompe lo juventino e batte Giovanni Galli, anticipandolo in uscita.

Grande la gioia del tecnico bianconero Dino Zoff, il quale confessa di essere addirittura commosso per il successo appena conquistato e dedica la vittoria alla memoria del suo ex-giocatore scomparso Gaetano Scirea. L'ultima volta che l'ex portiere della Nazionale aveva alzato al cielo un trofeo era stato l'11 Luglio 1982, a Madrid, dopo la finale mondiale vinta dagli azzurri contro la Germania Ovest.