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TG-CRONACA

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PAZZA_DI_ALEX
view post Posted on 28/8/2010, 11:15




Controesodo, traffico nel Nordest
Lunghe code sulla A23 e sulla A4



Traffico già intenso sulle autostrade del Friuli Venezia Giulia, soprattutto in direzione sud. Sulla A23, Tarvisio-Udine, si sono formati dieci chilometri di code tra Udine-Sud e Palmanova, in direzione Venezia. Sulla A4, Trieste-Venezia, ci sono code di sei chilometri tra Porpetto e Latisana, sempre in direzione Venezia. Nessun problema invece alla barriera del Lisert (Gorizia), sia in entrata sia in uscita della A4.



Lieve terremoto in Umbria
Registrata una scossa di magnitudo 4



Una scossa di terremoto, di magnitudo 4, è stata registrata in Umbria. Il sisma è stato nettamente avvertito dalla popolazione, ma secondo i primi accertamenti non si registrano danni. L'epicentro, secondo quanto riferito dalla rete dell'Istututo nazionale di geofisica e vulcanologia, è stato localizzato nei pressi di Montefalco, Foligno e Spoleto, a una profondità di 8 chilometri.

Nessuna segnalazione di danni è giunta finora ai vigili del fuoco di Perugia dopo la scossa di terremoto che stamani ha interessato la zona tra Foligno e Perugia. Al comando provinciale di Perugia del Corpo non sarebbero nemmeno giunte finora richieste di informazioni.

 
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PAZZA_DI_ALEX
view post Posted on 29/8/2010, 08:44




Lite medici, gravi mamma e bimbo
Messina, sospesi i sanitari



Una lite scoppiata tra due medici in sala parto, nel Policlinico di Messina, avrebbe ritardato l'intervento sanitario con gravi conseguenze su Laura Salpietro e sul neonato. Il piccolo avrebbe subito due arresti cardiaci e danni cerebrali, la donna un'emorragia e l'asportazione dell'utero. Il marito ha fatto la denuncia ai carabinieri e la Procura ha aperto un'inchiesta. Sospesi i medici che si sono messi a discutere mentre la donna partoriva.

Secondo la denuncia, la donna doveva partorire in modo naturale, ma durante la lite tra i due medici, secondo quanto sostenuto dal marito, avrebbe avuto delle complicazioni. I sanitari a quel punto avrebbero deciso di operare con taglio cesareo, ma il bambino durante l'intervento ha subito arresti cardiaci.

Dopo il parto la paziente, finita in prognosi riservata, come anche il neonato, ha avuto una emorragia ed è stata operata nuovamente: i medici le hanno asportato l'utero. Si è inoltre appreso dal marito della giovane mamma, Matteo Molonia, che la donna ha dovuto poi partorire con l'assistenza di altri medici del Policlinico di Messina, subentrati ai colleghi "litigiosi", che intanto erano stati allontanati dal reparto, anche per l'arrivo dei carabinieri.

Medici sospesi e indagine interna al Policlinico
Sono già stati presi drastici provvedimenti per i medici coinvolti nella vicenda, subito sospesi, e il Policlinico ha aperto un'indagine interna sul gravissimo episodio. "Siamo molto rammaricati, ho sospeso i due medici dall'attività ambulatoriale", ha detto infatti il professor Domenico Granese, direttore dell'unità operativa di Ostetricia e ginecologia del Policlinico di Messina, che però esclude un nesso tra la lite e i problemi riscontrati poi dalla mamma e del bimbo.

"Ho inviato - prosegue Granese - una lettera alla direzione sanitaria per comunicare la sospensione dei medici che torneranno al lavoro solo quando la direzione lo riterrà opportuno". Per Granese "quello che hanno fatto è grave, ma ci tengo a precisare che la donna è stata male non per la lite o per un eventuale ritardo negli interventi da parte dei medici".

"Tutto si è svolto regolarmente - assicura il direttore del reparto di Ginecologia -. L'intervento dei sanitari, viste le complicazioni della donna, è stato tempestivo. Non c'è alcun rapporto tra la lite e le complicazioni della donna che sono sorte a prescindere da quello che è accaduto". In ogni caso, l'indagine è stata aperta.

Il ministro Fazio: "Episodio intollerabile"
"Non deve più accadere, abbiamo già attivato gli ispettori". Lo ha detto il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, sulla vicenda della lite avvenuta in sala parto a Messina. "Questo - ha detto Fazio - è chiaramente non solo un episodio di malasanità, ma indecoroso: questo non deve piu' succedere. Queste cose succedono purtroppo, prevalentemente, anche se non unicamente, in regioni in cui c'è, diciamo, un lassismo della sanità. Abbiamo attivato gli ispettori, d'intesa con l'assessore Russo, che ha anche lui attivato un'inchiesta amministrativa".

Riguardo ai due medici "il problema - ha osservato Fazio - non sono queste due persone. Sono, evidentemente, anche queste due persone. Ma il problema reale è mettere in essere dei meccanismi per cui questo non succeda più e quindi dare un sistema alle Regioni che ancora non ce l'hanno e che sono, combinazione, quelle in deficit economico. La sanità cattiva, lo abbiamo detto tante volte - ha concluso - è quella che costa di più".

Il marito: "Adesso chiedo giustizia"
"E' incredibile - dice il marito - quanto è accaduto a mia moglie e a mio figlio è gravissimo. Pensare a quei due medici che litigano in sala parto mentre mia moglie aspetta di mettere alla luce il mio bimbo mi lascia senza parole. Adesso voglio giustizia, la magistratura faccia chiarezza, io mi impegnerò con tutte le mie forze per la verità".

L'uomo, che di professione fa l'investigatore privato e lavora anche come consulente delle forze dell'ordine, ricostruisce così quanto accaduto: "Erano le 7.40 di giovedì. Mia moglie era già in sala parto quando il suo ginecologo che l'ha seguita durante la gravidanza e un altro medico hanno cominciato a litigare. La lite è scoppiata quando il ginecologo di fiducia ha proposto il taglio cesareo e l'altro ha avuto da ridire. Qualcuno ha chiamato i carabinieri, che dopo un sopralluogo hanno lasciato il reparto".

Secondo Matteo Molonia "c'è un buco che va dalle 7.40, quando è scoppiata la lite, fino alle 9 quando hanno operato mia moglie; perché è trascorso tutto questo tempo?". "Dopo il parto cesareo - continua l'uomo - mi hanno detto che tutto era a posto, poco dopo però mi hanno chiesto l'autorizzazione per l'asportazione dell'utero di mia moglie e poi ho visto mio figlio cianotico e ho capito che era successo qualcosa di molto grave. Ho dunque telefonato ai carabinieri chiedendogli subito di intervenire, altrimenti avrei commesso un duplice omicidio". "E' tutta colpa dei medici - denuncia -. Assumerò un mio perito, voglio la verità".



Traffico, in coda fino a lunedì
Controesodo, lunghe code da nord a sud

E' già in pieno svolgimento il controesodo di fine agosto che segnerà il grande rientro degli italiani dalle vacanze di agosto. In questo, che per il gruppo Autostrade è un weekend da bollino rosso, il traffico è in continuo aumento su tutta la rete autostradale, dove si sta svolgendo la seconda fase di rientri dalle località di villeggiatura, che continuerà fino a lunedì. Sono 17 i chilometri di coda sulla A23 Udine sud-Palmanova.


Le principali direttrici di traffico sono quelle in direzione nord verso le grandi città, a cui si aggiungono gli spostamenti dei vacanzieri del fine settimana. Le situazioni più critiche sono sulla A14 Bologna- Taranto, dove occorre un'ora e 30 minuti per percorrere il tratto tra Marotta e Rimini, in direzione di Bologna, e sono necessari circa 45 minuti per il tratto tra Castel San Pietro e l'allacciamento con la A1, in direzione di quest'ultimo; sulla A1 Milano-Napoli, dove occorrono circa 20 minuti per percorrere il tratto tra Firenze Certosa e l'allacciamento con la A11, in direzione di Bologna; sulla A9 Lainate-Como-Chiasso sono presenti circa 2 chilometri di coda per le operazioni doganali alla dogana di Brogeda, verso la Svizzera.


A23, 17 chilometri di coda
Ma la situazione più critica è A23 nel tratto Udine sud-Palmanova, alla confluenza tra A23 e A4, in direzione Venezia, dove la coda è salita a 17 chilometri. Code poi in entrata a Trieste-Lisert, di circa 4 chilometri, code a tratti in entrata a Latisana e a San Stino di Livenza. Durante la notte non ci sono stati incidenti di rilievo e anche il principio di incendio sviluppatosi su un autoarticolato che trasportava bancali di piastrelle, accaduto venerdì sera tra il bivio A4-A57 e San Donà di Piave in direzione Trieste che aveva causato incolonnamenti, si è risolto rapidamente.

Devono affrontare invece un'ora e mezza di coda gli automobilisti agli imbarcaderi della compagnia privata Caronte Tourist, a Messina, diretti a Villa San Giovanni; mezz'ora in meno l'attesa sulle banchine dei traghetti Rfi.

Infine, sull'autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, ci sono forti rallentamenti, in direzione nord, prima dello svincolo di Falerna, dovuti alla presenza di un cantiere dei lavori di ammodernamento.

I flussi di traffico sono destinati a rimanere elevati almeno fino a lunedì.


 
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PAZZA_DI_ALEX
view post Posted on 29/8/2010, 16:20




Lite sala parto, medico si difende
"Sono stato aggredito dal collega"


Nuovi dettagli sulla lite tra due medici in sala parto a Messina. ''Non ho aggredito nessuno, ma sono stato aggredito. Ho già consegnato un'informativa alla direzione sanitaria del Policlinico per spiegare come sono andati effettivamente i fatti", ha spiegato Vincenzo Benedetto, uno dei due ginecologi coinvolti. "Io non l'ho aggredito, né strozzato come lui dichiara", ha aggiunto, riferendosi al dottor Antonio De Vivo.


''I fatti non sono assolutamente andati come è stato riportato dai media, sto provvedendo con i miei legali per rettificare una versione che non corrisponde a verità", ha precisato il dottor Benedetto, che poi dà la sua versione dei fatti. "Mi trovavo in veste di medico di guardia responsabile e attendevo il cambio del collega alle 8. Sono quindi sceso in sala parto per prendere le cartelle da dare poi al collega, quando in una stanza vedo due ostetriche, un infermiere e il dottor Antonio De Vivo, che stanno prestando assistenza in maniera concitata alla paziente", spiega il medico.

"Noto il cardio-topografo che rivela in tempo reale il battito cardiaco e le contrazioni uterine e dal tono e dall'intensità rilevo che c'è un battito cardiaco basso - prosegue -. Vado dunque in sala riunioni e telefono in rianimazione, chiedendo urgentemente un anestesista per un cesareo. Di quello che sto dicendo ci sono le registrazioni. Chiamo anche il mio direttore di unità operativa, il prof. Domenico Granese per avvertirlo e lui scende subito giù". Il medico, che è stato sospeso, continua la sua ricostruzione. "Tra queste due chiamate, il dott. De Vivo entra nella stanza riunioni per chiamare l'anestesista. Gli dico che già l'ho fatto e poi gli chiedo cosa abbia fatto. Per legge lui infatti mi deve mettere al corrente di quel che fa perché io sono il medico responsabile in quel momento dal punto di vista giuridico e ne rispondo".

Secondo il ginecologo a quel punto comincia la lite: ''Lui comincia ad insultarmi e mi getta una sedia contro, non mi colpisce perché la sedia sbatte contro la scrivania e cade sul pavimento. Poi prima di andare via dà un pugno alla vetrata e si fa male. Io non l'ho aggredito, né strozzato come lui dichiara, difatti non ha segni né manifestazioni di aggressione se non quelli che si è procurato da solo con il pugno alla vetrata. Uscito dalla stanza, il dott. De Vivo si butta a terra e inizia a urlare che lo volevo strangolare. Chiama i carabinieri e il padre del bambino. Poi arriva il prof. Granese, lo vede e gli chiede cosa è accaduto. Nel frattempo arriva l'anestesista e alle 8.40 si procede con l'intervento. Si è agito con assoluta urgenza, non c'è alcuna correlazione tra la lite e quanto accaduto dopo".

"Nessuna gelosia con il collega"
"Abbiamo entrambi un'attività privata, come consentito dalla legge, e nessuno dei due ha mai interferito sui pazienti dell'altro", ha aggiunto il ginecologo Vincenzo Benedetto, sospeso dalla direzione del Policlinico di Messina dopo la lite in sala parto con il collega, Antonio De Vivo, mentre Laura Salpietro, 30 anni, aspettava di partorire. Il medico-ginecologo spiega di non avere "ricevuto alcun avviso di garanzia". "Sono però preoccupato - afferma - su questo caso c'è stata un'esagerazione da parte dei media. Non si enfatizza perché siamo al Sud, ma perché in generale la sanità è sempre sotto l'occhio del ciclone".

La replica di De Vivo: "Io parte lesa"
"Dico soltanto che io in questa vicenda sono parte lesa e sono stato aggredito. Sono tranquillo". Lo ha detto il ginecologo Antonio De Vivo, assegnista del Policlinico di Messina, uno dei medici coinvolti nella lite in sala parto. "Ho piena fiducia nella magistratura - prosegue De Vivo - sono convinto che la verità verrà alla luce e sarà fatta chiarezza sulla vicenda".

 
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PAZZA_DI_ALEX
view post Posted on 29/8/2010, 22:11




Controesodo, continuano i rientri
Bollino rosso fino a lunedì

Seconda giornata di controesodo. Sulle strade italiane vengono segnalati 12 milioni di veicoli. Come da copione, dalle prime ore dell'alba si registrano code e rallentamenti sull'adriatica e nel nodo bollente di Bologna. Sulle principali arterie autostradali e sulle statali sabato è stata una giornata da bollino rosso, ma senza grandi disagi. Oggi si replica. E sul maxi rientro incombe anche l'incognita maltempo.

Per l'osservatorio di Milano entro lunedì in totale rientreranno in città circa nove milioni di persone. Il 25% tornerà in treno, solo un milione e mezzo invece rientrerà dalle vacanze in aereo.


Lazio,bagni notturni in mare fatali
Un ragazzo morto, un altro è disperso


Il bagno notturno in mare sul litorale laziale ha avuto un epilogo tragico in due casi. A Castel Porziano i carabinieri hanno trovato il cadavere di Gianluca Tognetti, studente di 25 anni, annegato dopo un tuffo con gli amici nelle acque antistanti lo stabilimento Plinius di Ostia, intorno alle 2.30. Disperso tra le onde invece un 18enne romeno che aveva deciso di trascorrere il sabato sera sulla spiaggia a Passoscuro (Fiumicino) con gli amici.




Francia, "ci vietano di vederlo"
Parla zio italiano morto in carcere


"Mia sorella è già in Francia, ma le autorità non le permettono di vedere la salma di mio nipote prima dell'autopsia. Lei è andata comunque perché vuole essere vicina al suo ragazzo". Lo ha detto Marco Antignano, lo zio di Daniele Franceschi, il carpentiere 31enne morto nel carcere francese di Grasse. "In questa vicenda molte cose non quadrano", ha aggiunto. L'autopsia sul corpo del giovane è fissata per lunedì.



Lite tra medici, migliora la madre
Messina,lievi progressi anche per bimbo



Migliorano le condizioni di salute di Laura Salpietro, 30, anni e del figlio, nato nel Policlinico di Messina durante una lite tra due medici in sala parto. I due ginecologi avrebbero discusso su chi doveva fare il taglio cesareo. Sulla vicenda indaga la Procura e anche il Policlinico, che ha sospeso i due sanitari e ha aperta un'inchiesta interna. La donna è fuori dalla prognosi riservata.

La donna, alla quale è stato asportato l'utero per via di una emorragia subito dopo avere partorito, è uscita dalla prognosi riservata. "Sta meglio - dice Domenico Granese, direttore dell'unità operativa di ostetricia e ginecologia del Policlinico - e nei prossimi giorni sarà dimessa".

Migliora anche il piccolo Antonio, venuto alla luce con due arresti cardiaci e un presunto danno cerebrale. I medici di terapia intensiva, dove è ricoverato il neonato, spiegano che il bambino respira meglio e che il coma farmacologico, cui è stato sottoposto, potrebbe essere tolto in giornata. Sui presunti danni cerebrali i meedici effettueranno specifici esami. Matteo Molonia, il marito, ha denunciato i medici ai carabinieri. Secondo l'uomo, la moglie e il figlio avrebbero subito danni in conseguenza della lite scoppiata tra i medici in sala parto.

Il primario: "Sono state due teste calde"
"I due medici hanno litigato perché il collega più giovane non ha avvertito quello più anziano facendo l'induzione al travaglio di parto. Poi uno ha spinto l'altro e hanno litigato". Lo conferma il prof. Domenico Granese, direttore dell'unità operativa di ostetricia e ginecologia del Policlinico di Messina riferendosi al litigio avvenuto nella sala parto del nosocomio peloritano tra due medici. "Sono state comunque due teste calde - aggiunge Granese - quello che è accaduto è inammissibile. Devo però dire che sono due ottimi professionisti, molto stimati da tutti. Il fatto comunque è accaduto nella pre-sala parto e non nella sala parto. Litigi ne avvengono spesso, tra i due c'era qualche ruggine, ma non doveva succedere in quel momento".

Commissione Ssn invia i Nas
La Commissione parlamentare di inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale invierà i Nas al Policlinico di Messina per indagare sul caso del sospetto litigio in sala parto. Lo si apprende da un comunicato della Commissione. Una volta conclusa l'istruttoria dei Nas, la Commissione valuterà la possibile apertura di una inchiesta.

Fazio: "Fatti che non devono accadere"
Episodi come quello avvenuto nella sala parto del policlinico di Messina "non devono più accadere". Lo ha detto il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, in merito all'episodio che ha visto coinvolti due medici, che hanno dato vita ad una lite mentre seguivano un parto, con conseguenze per la donna e il bambino. Il ministro ha quindi sottolineato di non aver mai assistito ad un caso del genere. "Nella mia lunga carriera medica - ha detto Fazio - non ho mai assistito ad un caso del genere", ha detto Fazio, che lunedì si recherà a Messina in visita alla donna che era in sala operatoria al momento della lite tra i due ginecologi.
 
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PAZZA_DI_ALEX
view post Posted on 31/8/2010, 15:32




Abruzzo,avvertite altre due scosse
Cresce la paura, molti escono in strada



Nuove scosse di terremoto sono state avvertite a Montereale, in Abruzzo, dopo quelle di questa mattina. Anche se non ci sono stati danni la paura cresce, e molti cittadini sono usciti in strada procurandosi le tende, utilizzate per il terremoto dell'anno scorso. L'epicentro è stato localizzato tra Barete, Capitignano, Cagnano Amiterno, Montereale, in provincia di L'Aquila. Le ultime scosse sono state di magnitudo 2.3 alle 13.45 e 3.3 alle 14.06.



Ragazza scomparsa,ipotesi rapimento
I carabinieri: eventualità plausibile


A sei giorni dalla scomparsa di Sarah Scazzi, la quindicenne di Avetrana (Taranto), i carabinieri fanno l'ipotesi di un rapimento. La ragazza non aveva fidanzati e non aveva mai respinto nessuno. Potrebbe esserle successa qualsiasi cosa, dicono i militari, ma quella del sequestro diventa un'eventualità sempre più plausibile. "Anche se ancora non seguiamo una pista precisa" aggiungono i carabinieri, dal 26 agosto sulle tracce della sudentessa scomparsa.

Intanto continuano le ricerche nei dintorni di Avetrana. Saranno ispezionati anche alcuni immobili mai completati che si trovano alle porte di Nardò, in provincia di Lecce, a pochi chilometri di distanza da dove vive la quindicenne.

Di lei non si hanno più notizie dalle 14.50 di quel giovedì della scorsa settimana. Da allora sono state sentite molte persone, tra parenti, amici e conoscenti, che potrebbero avere informazioni sulla ragazzina.

Il 26 agosto Sarah era uscita di casa diretta alla vicina abitazione della cugina, Sabrina, di 22 anni, con la quale doveva andare al mare. Le due abitazioni distano circa 700 metri.

A casa della cugina, però, Sarah non è mai arrivata: ha fatto uno squillo sul cellulare di Sabrina, il segnale convenzionale per farla scendere in strada, in una via Verdi deserta, ma poi si è dissolta nel nulla, e il suo telefono ha smesso da allora di funzionare.

A quanto risulta ai carabinieri, che continuano ad ascoltare testimoni, la quindicenne era una ragazzina solare, che aveva amici e non avvertiva il bisogno di avere relazioni sentimentali. E' figlia di una casalinga, Concetta Ferraro, 49 anni, e di un muratore, Giacomo Scazzi, 52, che lavora a Milano ma che nei giorni scorsi è tornato ad Avetrana per le ferie. Ha un fratello, Claudio, 25 anni, che lavora anche lui al Nord.

E l'ipotesi del rapimento viene confermata anche dalla mamma della ragazza, Concetta Ferraro, che dice: "Sarah non può assolutamente essersi allontanata in modo volontario: io penso che sia stata rapita da una banda organizzata".

"La mia bambina - dice - l'ha presa qualcuno con la forza: l'ho già detto ai carabinieri al momento della denuncia", presentata mezz'ora dopo la scomparsa. La mamma attende notizie sulle sorti della figlia nell'abitazione al piano terra di via Giuseppe Verdi ad Avetrana.

 
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PAZZA_DI_ALEX
view post Posted on 31/8/2010, 21:11




Accoltellata incinta:preso compagno
Bergamo, lei aveva perso il bambino



E' stato fermato a Suisio (Bergamo) il cittadino marocchino sospettato di aver picchiato e accoltellato sabato a Bergamo la fidanzata incinta, facendole perdere il bambino. Il 38enne si era rifugiato a casa di alcuni parenti da dove sembra che stesse programmando una fuga all'estero. Lì è stato sorpreso da un blitz degli uomini della Squadra mobile. Era stata la stessa Nicoletta Gaspani, 25 anni, ad indicare il compagno come l'aggressore.

Prima l'ha picchiata poi con un coltello l'ha ferita all'addome facendole perdere il bambino. Dopo una caccia all'uomo durata tre giorni, il presunto responsabile dell'aggressione èstato fermato dalla polizia. E' il tragico epilogo di una relazione tormentata tra Nicoletta, bergamasca di Capriate San Gervasio e un operaio nordafricano: i due si erano conosciuti all'inizio dell'anno ed erano insieme da circa sei mesi. Tre mesi fa la donna ha scoperto di aspettare un figlio. La violenza si è consumata sabato sera a Bergamo, nell'abitazione in cui vive l'extracomunitario, al culmine di una lite.

L'uomo l'ha picchiata con tutta la rabbia possibile, colpendola a più riprese con calci e pugni sul volto, poi ha afferrato un coltello e l'ha ferita con un fendente all'addome. La donna ha cercato invano di difendersi, il fidanzato l'ha chiusa in casa, ma lei è riuscita a scendere in strada e a chiedere aiuto a una passante, che ha allertato il 118. Pare che tra i due ci fossero state altre discussioni e che già in passato l'uomo avesse picchiato la fidanzata. Qualche tempo fa la ragazza lo aveva persino presentato ai genitori, che però le hanno sempre consigliato di interrompere quella relazione.

"Frequentava quell'uomo da circa sei mesi, nonostante le avessimo sempre consigliato di lasciarlo perdere. A noi non è mai piaciuto: ha precedenti penali e abbiamo sempre pensato che non fosse la persona giusta per nostra figlia. Invece lei era innamorata e dopo poco è rimasta incinta", racconta il padre di Nicoletta, Angelo Gaspani, che ora non si fa una ragione di quello che è successo.

La donna è ricoverata nel reparto di Ostetricia degli Ospedali Riuniti di Bergamo, dove è stata sottoposta a un intervento chirurgico. Ora non è più in pericolo di vita, ma le sue condizioni sono ancora gravi e purtroppo il bimbo non è sopravvissuto. L'uomo è stato trovato a casa di alcuni parenti. Ora è rinchiuso nel carcere di Bergamo, a disposizione del magistrato.


Franzoni, un giorno di libertà
Permesso per il funerale del suocero

Anna Maria Franzoni è tornata in libertà per un giorno. La mamma di Cogne, condannata a 16 anni per l'omicidio del figlio Samuele, ha ricevuto un permesso dal giudice di sorveglianza per poter partecipare ai funerali del suocero Mario Lorenzi. La donna, sotto scorta e protetta dal cordone di agenti penitenziari, parenti e amici, ha assistito alla funzione e alla tumulazione del suocero e, dopo essere tornata a casa, a Ripoli, adesso è in carcere.

Tutte le operazioni si sono svolte in un clima teso. A giornalisti e fotografi è stato impedito l'ingresso nella chiesetta e nel camposanto, e sono stati tenuti a distanza anche dalla casa. La donna, insieme a parenti e amici, si è intrattenuta nel giardino, ma al riparo da sguardi e obiettivi indiscreti. La donna era stata arrestata dai carabinieri nel maggio 2008, quando divenne definitiva la sentenza della Corte d'Assise di appello di Torino.

Ad Anna Maria era stato negato invece, giorni fa, il permesso di uscire dal carcere per poter fare visita, per l'ultima volta, al padre del marito, ricoverato in ospedale. La donna era molto legata al suocero, che spesso assisteva i nipoti Davide di 15 anni e Gioele di 7. Mario Lorenzi ha sempre detto di esser convinto fermamente dell'innocenza della Franzoni.

 
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PAZZA_DI_ALEX
view post Posted on 1/9/2010, 21:01




Nas:"Policlinico con gravi carenze"
Messina, "a rischio salute dei degenti"



Nel Policlinico di Messina sono state rilevate dai Nas "carenze igienico-sanitarie, strutturali e tecnico impiantistiche tali da costituire pericolo per la salute dei degenti e del personale operante, in violazione alla normativa sulla sicurezza dei luoghi di lavoro e di degenza". Queste prime impietose risultanze della ispezione effettuata dai Nas all'ospedale G. Martino di Messina.

Scarsa igiene e la carcassa di un pipistrello
C'era perfino la carcassa di un pipistrello all'interno del reparto di Terapia intensiva coronarica, dove le ispezioni hanno messo in luce le scarse condizioni igieniche dell'ambiente, dove sono stati rinvenuti diversi farmaci scaduti. Durante l'operazione, effettuata su incarico del ministro della Salute, Ferruccio Fazio, e in collaborazione con i colleghi di Palermo, Catanzaro e Ragusa e con quelli del comando provinciale di Messina, i Nas hanno anche segnalato la presenza di farmaci accantonati nelle corsie dei vari reparti e mancato rispetto dei percorsi sporco/pulito". Una situazione che, come hanno sottolineato i Nas in una nota, risulta "in violazione alla normativa sulla sicurezza dei luoghi di lavoro e di degenza di cui al decreto legislativo 81/2008".

Tutte le irregolarità scoperte
Nell'elenco delle gravi irregolarità, in particolare, una delle tre sale operatorie del reparto di Chirurgia vascolare è risultata interessata da carenze strutturali, di personale e igienico-sanitarie. In proposito la Direzione Sanitaria del nosocomio ha provveduto, attesa l'interdizione delle attività del personale tecnico dello Spresal (Servizio prevenzione e sicurezza ambienti lavoro dell'azienda sanitaria provinciale), alla chiusura in autotutela della sala operatoria. Al pronto soccorso pediatrico sono state trovate 50 confezioni di farmaci (non salvavita) scaduti da circa due anni; sono state rilevate carenze igienico-sanitarie e strutturali riconducibili a lavori di edilizia con presenza di calcinacci e polvere. Nell'area Utic (Unità Terapia Intensiva Coronarica) c'era la carcassa di un pipistrello ricoperta di ragnatele e nell'area farmacia è stato individuato un locale adibito a deposito di farmaci e dispositivi medici, carente dal punto di vista igienico-sanitario e strutturali.

Trovati anche i rifiuti speciali (toner e mercurio estremamente pericolosi per la salute pubblica). L'area interessata è stata sottoposta a sequestro. Nei corridoi seminterrati di collegamento tra i vari reparti, adoperati anche per il trasferimento dei degenti, sono stati rinvenuti accumuli di detriti, immondizia e materiali in disuso, nonché rilevate diffuse perdite d'acqua dalle tubazioni. Il registro di entrata e di uscita dei medicinali ad azione stupefacente del reparto di chirurgia generale a indirizzo oncologico non era aggiornato da tempo. Per questa violazione sono state denunciate in stato di libertà due persone. Il risultato della prima fase dell'ispezione, che continuerà anche nei prossimi giorni, è stato riferito alla Procura della Repubblica di Messina e all'Assessore alla Sanità della Regione Sicilia, Massimo Russo, che ha condiviso l'azione dei Carabinieri dei Nas.

La madre abbraccia per la prima volta il bimbo
Per la prima volta Laura Sapietro, 30 anni, la puerpera che ha avuto complicazioni dopo la lite in sala parto di due medici, ha abbracciato il suo neonato. "La madre è venuta a vedere il bambino ed era molto emozionata", dice il prof. Ignazio Barberi, primario della terapia intensiva neonatale del Policlinico di Messina. Ha abbraciato forte il bambino e lo ha allattato. "Le condizioni del bambino stanno migliorando", dice il medico.

"Volevo un parto naturale"
La "vittima" della lite tra i medici, Laura Salpietro, ha presentato denuncia. I carabinieri si sono recati da lei per raccogliere la sua querela. "La signora ha raccontato i fatti in maniera più circostanziata e dettagliata", ha detto l'avvocato Flavia Buzzanca che assiste la trentenne: "Ha confermato che la gravidanza era stata splendida e che non aveva avuto alcun tipo di problema". Il racconto della signora Salpietro è incentrato sulla sua gravidanza e tende a chiarire che non c'era nulla che potesse far pensare a un precipitare degli eventi, tanto da rendere necessario l'asportazione dell'utero a causa della sopravvenuta emorragia post-parto.

Solo qualche passaggio ha dedicato sulla zuffa tra i due medici. Ai carabinieri avrebbe detto di aver sentito che urlavano, ma che in quel momento si sentiva male. Il 15 agosto aveva compiuto il nono mese, aveva concordato un parto naturale e disposto il ricovero. Nel frattempo aveva fatto qualche tracciato e i controlli di rito. Una settimana prima - ricorda il suo avvocato - aveva fatto anche gli esami ematologici ed altri esami ed era tutto nella norma. In pratica il quadro clinico generale sia della puerpera che del bambino non aveva alcun tipo di problema.



 
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PAZZA_DI_ALEX
view post Posted on 6/9/2010, 21:37




Debiti delle famiglie si impennano
Bankitalia: +20% rispetto a luglio 2009



Si impennano i debiti delle famiglie italiane: tra luglio 2009 e luglio 2010 sono cresciuti di oltre il 20% (il 20,8%): in valore assoluto un aumento di oltre 100 miliardi. Lo rivela Bankitalia. I prestiti alle famiglie si sono attestati a 579,4 miliardi a luglio 2010 contro i 479,7 del luglio dell'anno prima. Picco per i prestiti per l'acquisto dell'abitazione: a luglio 2010 erano a quota 342,9 miliardi contro i 270,1 miliardi di luglio 2009.

I dati diffusi da Bankitalia preoccupano molto Federconsumatori e Adusbef che lanciano ''un vero e proprio segnale di allarme per la condizione delle famiglie". Mentre secondo il Codacons l'impennata del 20,8% dei debiti delle famiglie dimostra che queste ''sono al collasso''.

Una situazione tanto grave da ingenerare un apparente paradosso. Secondo le associazioni, infatti, è già di per sé grave quando le famiglie sono costrette a ricorrere all'indebitamento per i consumi, ma diventa allarmante quando le famiglie non sono neanche più in grado di indebitarsi, come nella situazione attuale. ''Di fronte ad una situazione di questo genere non si possono più rimandare interventi concreti tesi a risollevare le condizioni della famiglie'', affermano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, presidenti di Federconsumatori e Adusbef.

Secondo il Codacons il fatto che le famiglie abbiano aumentato i debiti di oltre il 20% in un solo anno ''è la prova del nove che sono al collasso. Ormai arrivare alla fine del mese senza indebitarsi è un privilegio che pochi possono permettersi. Solo chi aveva dei risparmi da parte ha potuto, intaccando questa riserva, mantenere lo stesso tenore di vita senza indebitarsi".

 
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PAZZA_DI_ALEX
view post Posted on 11/9/2010, 18:00




Sciopero dei benzinai, in città da mercoledì a sabato


ROMA - Benzinai chiusi sulle autostrade dalle ore 22,00 di martedì 14 settembre alle ore 22,00 di venerdì 17 settembre. Mentre sulla viabilità ordinaria il blocco dei rifornimenti sarà dalle 7,30 di mercoledì 15 alle 7 di sabato 18 settembre: questo il calendario dello sciopero generale dei gestori degli impianti di distribuzione di carburanti, che, annunciato sin dal luglio scorso, "in assenza di sviluppi soddisfacenti della vertenza", è stato riconfermato. E' quanto si legge in una nota Faib, Fegica e Figisc/Anisa.

L'incontro avuto dalle organizzazioni dei gestori mercoledì scorso con il sottosegretario al ministero per lo sviluppo economico, Stefano Saglia, "nonostante qualche cauta disponibilità alla ricerca di una mediazione, non ha, infatti, prodotto risultati significativi tali da portare alla sospensione dello sciopero generale unitariamente indetto che avrà regolarmente luogo, se non interverranno significativi segnali da parte del Governo". "Mentre congiuntura economica e contrazione dei consumi contribuiscono alla sofferenza di un intero settore - si legge nel comunicato unitario che illustra le ragioni dello sciopero - dalla crisi della raffinazione a quella della distribuzione , l'unica strategia che l'industria petrolifera sa mettere in atto é quella di abbandonare gli investimenti e smobilitare, nonché di scaricare duramente sull'anello finale della filiera tutte le contraddizioni del sistema. Al gestore, infatti, vengono negati diritti fondamentali, relazioni commerciali corrette e non precarie, risultati economici che ogni impresa deve conseguire, e, attraverso le gravissime discriminazioni sui prezzi di cessione, d' posto nelle condizioni di non poter più competere e, infine, di soccombere al mercato. Nel contempo il Governo lancia una ennesima quanto inutile ristrutturazione della distribuzione dei carburanti, che avvantaggia solo petrolieri, retisti e grande distribuzione: 25.000 gestori e 75.000 addetti agli impianti rischiano di perdere diritti e lavoro. Da questa operazione sulla pelle di un'intera categoria il consumatore non avrà vantaggi, solo teoriche promesse sul prezzo in cambio di una invece autentica rarefazione del servizio, mentre l'Erario continuerà ad incassare sempre oltre il 60 % del prezzo della benzina. I gestori - denunciano ancora le organizzazioni - percepiscono un margine lordo nominale inferiore al 3 % del prezzo del carburante per un lavoro di rischi e sacrifici, da sempre e ovunque al servizio del Paese e del consumatore. E' davvero con il sacrificio di tante decine di migliaia di lavoratori che i consumatori potranno risparmiare sul pieno? Ed é proprio questo che farebbe davvero così tanto bene all'economia nel suo insieme da richiedere una 'riforma' che sa più di 'macelleria sociale' che altro?".

 
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PAZZA_DI_ALEX
view post Posted on 15/9/2010, 12:56




Nuovo video messaggio di Al Zawahri
Numero due Al Qaeda parla dell'11/9


Il numero due di Al Qaeda, Ayman Al Zawahri è apparso in un nuovo video dove parla degli attacchi terroristici dell'11 settembre. Lo ha reso noto IntelCenter, un'agenzia Usa che controlla i siti dell'estremismo islamico. L'ultimo messaggio era stato un audio di 20 minuti diffuso il 15 agosto su internet, in cui esortava il popolo turco a premere sul governo di Ankara perché troncasse i suoi legami con Israele e ritirasse le truppe dall'Afghanistan.

"Per iniziare - è il messaggio di 44 minuti, il cui titolo è 'La nazione islamica vince e i crociati perdono, a nove anni dall'inizio della campagna crociata' - voglio porgere le mie condoglianze ai musulmani del Pakistan per l'alluvione che li ha colpiti. Alcuni dei nostri si sono impegnati per aiutare i fratelli in Pakistan". "Alcuni dei nostri - prosegue il braccio destro di Bin Laden - hanno avuto l'onore di morire martiri durante i soccorsi alla popolazione pakistana, come ad esempio Abdel Rahman al-Kanadi, ucciso per mano dell'esercito pakistano. Volevamo proseguire l'opera di soccorso che avevamo iniziato con le popolazioni dell'Afghanistan anche in Pakistan e Kashmir ma non è stato possibile a causa del governo corrotto di quel paese alleato con i crociati".

Al Zawahri accusa quindi il governo pakistano di rubare i soldi degli aiuti internazionali inviati per l'alluvione. "I soldati sono troppo occupati a combatterci nelle zone tribali - afferma - e questo è uno dei motivi del fallimento dei soccorsi agli alluvionati".

"Vittoria vicina"
""In Afghanistan ormai la vittoria è imminente. Lo sanno tutti. Resta da capire solo come e quando avverrà". Ha detto anche questo, nel suo messaggio video, Al Zawahri. "In questi giorni ricorre il nono anniversario dell'inizio della campagna crociata dei tempi moderni, che è iniziata con l'attacco contro l'emirato islamico dell'Afghanistan. In questa occasione voglio dirvi una cosa importante: non c'è dubbio alcuno che sia imminente la vittoria dei talebani, guidati dal Mullah Omar, contro i crociati in Afghanistan".

"Su questo sono tutti concordi - prosegue Zawahiri - compresi i nemici dell'alleanza crociata, guidata dagli americani. Bisogna solo capire quando avverrà questa vittoria e come. Ora non voglio soffermarmi sull'imminente vittoria, ma sulle lezioni che abbiamo potuto apprendere in questi nove anni, nei quali abbiamo affrontato i crociati in tutto il mondo islamico, dall'Afghanistan fino al Marocco. Abbiamo imparato che ci sono due tipi di approccio con il nemico crociato: quello del jihad o quello della collaborazione e della resa".



Scossa di terremoto a Trieste
Magnitudo 3.9 ma nessun danno



Una scossa sismica di magnitudo 3.9, secondo i rilievi dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, si è verificata nella notte in provincia di Trieste. L'epicentro è stato individuato in prossimità del capoluogo e delle località di San Dorligo della Valle e Bagnoli della Rosandra. Dalle verifiche effettuate dal Dipartimento della Protezione civile non risultano al momento danni a persone o cose.


Corano,Papa: rispetto per religioni
"Seguo con preoccupazione gli eventi"



"Il rispetto della libertà religiosa e la logica della riconciliazione e della pace prevalgano sull'odio e sulla violenza": è l'appello lanciato da papa Benedetto XVI durante l'udienza generale, riferito agli assalti alle chiese e alle scuole cristiane avvenuti in questi giorni in vari Paesi asiatici a seguito delle profanazioni del Corano negli Stati Uniti. "Seguo con preoccupazione - ha detto il Papa - gli avvenimenti dell'Asia meridionale".

"Prego per le vittime - ha aggiunto il Pontefice - e chiedo che il rispetto della libertà religiosa e la logica della riconciliazione e della pace prevalgano sull'odio e sulla violenza". Nell'appello il Papa non ha citato esplicitamente le rappresaglie alle provocazioni avvenute negli Stati Uniti, e le sue parole sono riferite, in generale, a tutti gli episodi di violenza e intolleranza registrati in questi giorni in Asia. "Seguo con preoccupazione - ha detto il Papa - gli avvenimenti verificatisi in questi giorni in varie regioni dell'Asia meridionale, specialmente in India, in Pakistan e in Afghanistan".

 
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24 replies since 13/8/2010, 21:15   793 views
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